Tavagnacco dichiara guerra al gioco d’azzardo. E lo fa con un’ordinanza che prevede il rafforzamento delle disposizioni assegnate alla competenza comunale dalla legge regionale in materia di prevenzione, trattamento e contrasto della dipendenza da gioco d’azzardo e patologie correlate, attraverso la disciplina oraria delle sale gioco e del funzionamento degli apparecchi per il gioco lecito.
L’ultimo rapporto dell’Osservatorio regionale sulle dipendenze evidenzia un acuirsi delle problematiche connesse all’utilizzo di apparecchi per il gioco lecito, stimolando pertanto un intervento che contenga, per quanto possibile, l’impulso di giocare delle persone vittime della sindrome del GAP (gioco d’azzardo patologico).
“Le vittime della ludopatia non devono sentirsi soli” sottolinea il Comune, lanciando un appello a “far riferimento alle strutture presenti e operative sul territorio per fornire tutto il supporto possibile”.
L’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale – Dipartimento delle Dipendenze – ha attivato lo Sportello di Accoglienza per il Gioco d’Azzardo Patologico: si tratta di un contesto dedicato alla prevenzione, alla cura e alla riabilitazione per dipendenze comportamentali, comprensivo di un percorso che si articola dall’accoglienza e valutazione diagnostica, al sostegno motivazionale e terapeutico sia per i giocatori sia per i famigliari, ai gruppi di aiuto con psicoterapia individuale/familiare e follow-up.
“Certamente – afferma il sindaco Moreno Lirutti – dobbiamo constatare che il gioco d’azzardo (lotto, superenalotto, scommesse alle corse dei cavalli, slot-machine) è praticato da una grande parte degli italiani ed ha conosciuto recentemente una maggior diffusione anche grazie alla capillarità dei punti di gioco diffusi su tutto il territorio.Se la passione del gioco d’azzardo può essere una forma di divertimento gradevole, praticata magari in compagnia e occasionalmente, con allarmato realismo dobbiamo tuttavia constatare che, purtroppo, troppo spesso il gioco diventa un comportamento distruttivo e si trasforma in tutto e per tutto in una vera dipendenza. Questa situazione patologica porta con sé gravissimi problemi di carattere psicologico, famigliare, economico riducendo sul lastrico persone e famiglie, come testimoniato ormai da tantissimi casi che sono davanti ai nostri occhi. Il rischio ulteriore è che, chi cade in questa forma di dipendenza nella quale il gioco diventa padrone del giocatore, spesso non ha la forza o la volontà di chiedere aiuto o non si rende conto della situazione finché non è arrivato alle conseguenze estreme. Per questo è importante segnalare a tutti la possibilità di farsi aiutare e l’esistenza di centri specializzati come quelli offerti – conclude il primo cittadino di Tavagnacco -, gratuitamente, dalle nostre aziende sanitarie di riferimento. Non abbiate timore, quindi, a chiedere aiuto e a rivolgervi ai servizi specialistici”.