Il memoriale delle vittime dell’amianto, inserito all’interno del Museo della Cantieristica di Monfalcone, si amplia con un pannello in più. Un tassello che si aggiunge alla conoscenza della tragedia che ha colpito e continua a colpire l’intero mandamento, mentre si continua a cercare di monitorare e aiutare più esposti possibile, con la speranza che chi oggi è l’addetto per lo smaltimento della pericolosa fibra non diventi anch’egli un esposto.
Il nuovo pannello, che porta la data del 1989, racconta dei processi e del primo caso in cui venne sottolineato il nesso di causalità tra l’esposizione con l’amianto e la malattia. “Il tribunale di Udine con sentenza ha determinato il nesso di casualità tra l’asbestosi polmonare e il mesotelioma della pleura e l’inalazione di polveri di amianto nel decesso dell’operaio dei cantieri di Monfalcone Lionello Burgni avvenuto il 6 maggio 1986 a 58 anni. L’azione venne promossa nei confronti dell’Inail dal patronato Inas Cisl, allora diretto da Salvatore Colella, con l’assistenza dell’avvocato Luigi Genovese e con la consulenza tecnico specialistica dello pneumologo professor Corrado Serra e le relazioni del dottor Dino Dei, primario del servizio di fisopatologia respiratoria e pneumologia dell’ospedale e del dottor Massimiliano Romanelli, primario del servizio di anatomia patologica dell’Ospedale di Pordenone. L’Inail venne condannato a corrispondere alla vedova, la rendita superstite con le relative spettanze arretrate”, si legge nel pannello.
Tra gli ospiti anche il direttore della Commissione Regionale Amianto, Fabio Giuseppe Vassallo e Chiara Paternoster dell’associazione Esposti Amianto di Monfalcone.
“Siamo la prima città in regione che ha completato la mappatura dell’amianto e sappiamo dove si può lavorare per le bonifiche. Stiamo anche lavorando con la regione affinché il Centro Regionale Unico Amianto di Monfalcone diventi il centro di tutta l’azienda sanitaria – rileva il sindaco, Anna Cisint. “Abbiamo voluto implementare il memoriale con un nuovo pannello che racconta di un lavoratore morto di amianto e che è il rappresentante della giustizia che noi come comune non possiamo più perseguire a causa di una scelta passata ma che altri stanno portando avanti”.
“Una giornata di grande riflessione, vicino al Natale – conclude il sindaco – e di grande partecipazione di associazioni e persone, ciò dimostra che davanti al male e davanti alle scelte produttive sbagliate che hanno messo davanti il profitto alla salute dei lavoratori siamo tutti in ginocchio”.