A causa dell’emergenza Coronavirus, diverse idee sono al vaglio per far in modo che la stagione estiva sulle riviere italiane, friulane comprese, non subisca troppi contraccolpi e permetta comunque protezione e il rispetto del distanziamento sociale. Tra le ipotesi che circolano nelle ultime ore è emerso il progetto di un’azienda modenese che ha ideato dei separé in plexiglass per delimitare le aree delle sdraio e degli ombrelloni a pagamento.
“Sappiamo ben poco del virus – afferma Alessando Lovato, amministratore delegato della Grado Impianti Turistici -, pertanto se tra qualche settimana un esperto ci dirà che questo si attacca al vetro, la proposta sarà abbandonata immediatamente. Dobbiamo riragionare sull’uso complessivo che la gente fa della spiaggia – continua Lovato -. Dobbiamo essere più attenti e proattivi. Al momento non c’è linea guida ufficiale e come concessionari stiamo lavorando a una serie di proposte per le linee guida di profilassi e distanziamento sociale. Ingabbiare i bagnanti nel plexiglas, oltre che onerosa, è una soluzione psicologicamente deleteria che non credo stimoli il turista a tornare al mare”.
Al mare ‘ingabbiati’ nei separè in plexiglas? La proposta divide i concessionari
Le perplessità di Alessando Lovato, amministratore delegato della Grado Impianti Turistici
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