L’Atap non sta a guardare. L’azienda di trasporti del Pordenonese sta ponendo in essere una serie di accorgimenti per risolvere le criticità emerse dopo il via dell’anno scolastico. Tra i problemi “tradizionali”, stavolta reso ancora più complicato a causa delle norme anti Covid e dalla limitazione all’ottanta per cento della capienza degli autobus, vi è il sovraffollamento di alcune linee. A tal proposito, il presidente della spa pordenonese, Narciso Gaspardo, ha annunciato l’introduzione di corse aggiuntive su alcune delle tratte più problematiche. Nello specifico è stata introdotta una corsa in più per i collegamenti Cecchini-Prata-Pordenone (con partenza alle 7.15), Zoppola-Pordenone (7.06), Villotta-San Vito al Tagliamento (7.10), Bagnarola-San Vito al Tagliamento (7.35), Fiume Veneto-Pordenone (7.25), Prata-Sacile (7.10) e Sacile-Brugnera (8.05).
“Inoltre – ha annunciato Gaspardo – abbiamo appena ricevuto l’autorizzazione da parte della Regione di impiegare nove bus riservati al noleggio per i servizi di trasporto pubblico. Così facendo recuperiamo circa 470 posti. Siamo ora in attesa di sapere se potremo subappaltare alcuni servizi ad altri operatori locali, riducendo ulteriormente le problematiche emerse in questi giorni”.
Problemi dovuti perlopiù alla limitazione della capienza imposta dalle norme anti-Covid. Nell’extraurbano Atap dispone di 136 mezzi, di cui 8 a due piani, che a fronte di una capienza totale potenziale di quasi 11 mila posti, applicando le restrizioni (80 per cento) imposte dall’emergenza sanitaria, possono occuparne meno di 9 mila. Per esemplificare, la “classica” corriera da 12 metri potrebbe portare 84 passeggeri (53 a sedere e 31 in piedi), che si riducono a 67 (di cui 49 a sedere e 18 in piedi) sia per la riduzione di capienza sia per garantire la delimitazione, per ragioni di sicurezza, della zona autista (che comporta la perdita di 4 posti). Simile il discorso nel parco urbano, che consta di 27 autobus, che passano da una portata di quasi 2,5 mila passeggeri a meno di 2 mila. Anche in questo caso, un singolo bus urbano di 12 metri, che a regime potrebbe trasportare 97 passeggeri (27 a sedere e 70 in piedi) scende a 78, di cui 25 a sedere e 53 in piedi. “Complessivamente – ha evidenziato Gaspardo – perdiamo circa 2.600 posti. Un problema non da poco, che stiamo cercando di risolvere contemperando le esigenze di tutte e quattro le componenti fondamentali della nostra attività, ovvero l’ente concedente (la Regione), gli utenti, i nostri azionisti e i nostri dipendenti”.
Oltre alle soluzioni allo studio per aumentare il numero dei passeggeri, Atap sta pure mettendo in atto alcune misure tese a rafforzare la sicurezza dei viaggiatori, come già avviene con l’obbligo di indossare le mascherine a bordo e la sanificazione costante dei mezzi. A breve nei bus dell’azienda pordenonese saranno installate delle specifiche pellicole sanificanti, grazie all’effetto reagente di alcune sostanze con la luce solare, sulla scia di quanto già adottato dalla Mom di Treviso. Si tratta di una tecnologia denominata “WiWell”, che proprio grazie alla fotocatalisi consente di purificare l’aria e le superfici interne del bus. Tutti i bus saranno inoltre dotati di un sensore per la misurazione della temperatura: il dato non sarà direttamente visibile all’utenza e all’autista, bensì sarà gestito dalla centrale operativa.
Infine, per meglio servire le zone che richiedono un maggiore impiego di mezzi, si è cominciato a studiare la fattibilità di un’applicazione per smartphone, che consentirà all’utente di segnalare con largo anticipo la propria presenza a bordo di un bus e a una determinata ora. In altre parole, una sorta di “prenotazione” gratuita. “E’ una soluzione – ha specificato il presidente dell’Atap – che stiamo pensando in particolare per i più giovani e che potrebbe aiutarci a compiere degli interventi mirati su alcune linee”.
Di tutti questi argomenti si parlerà nel corso dell’incontro che i vertici dell’Atap hanno in programma con i sindaci della provincia, venerdì 25 settembre alle 10.30 all’auditorium Concordia di Pordenone.