Ultimi giorni (scadenza il 3 maggio) per candidarsi come partecipanti alla visita studio al parco naturale del lago di Scutari in Albania prevista dal 21 al 23 maggio e organizzata nell’ambito del progetto Impreco, finanziato dal Programma Adrion, che vede il Comune di Staranzano alla guida di un partenariato di sette soggetti provenienti da Italia (Comune di Staranzano, Veneto Agricoltura, Università del Salento), Albania, Slovenia, Croazia e Grecia.
Il lago di Scutari, il più grande della penisola balcanica, si trova al confine tra Montenegro e Albania e tra il lago e il mare Adriatico si trova una delle zone umide costiere più importanti del Paese. Insieme ai recenti depositi di dune costiere e alle basse creste carsiche interne, il paesaggio comprende un’ampia varietà di tipi geologici, paesaggi, habitat, specie animali e vegetali.
Per compilare la domanda e manifestare il proprio interesse a partecipare alla visita studio, è sufficiente compilare la modulistica che si trova al link sul sito del Comune di Staranzano.
L’invito è rivolto non solo a chi lavora direttamente nella gestione di quest’area protetta ma a tutti coloro che hanno relazioni, economiche o sociali, con gli ambienti naturali che la compongono come, ad esempio, operatori turistici, operatori agricoli, imprese della pesca, associazioni culturali ed ambientali, guide turistico ambientali, rappresentanti di associazioni di categoria, consorzi, ricercatori, rappresentanti di istituzioni locali e regionali.
Scopo primario del progetto Impreco è, infatti, rendere effettivo a tutti i livelli il coinvolgimento della comunità locale nella salvaguardia delle aree naturali. Per i tre candidati selezionati, che devono avere una buona conoscenza della lingua inglese e dimostrare il loro specifico collegamento con la Riserva Foce dell’Isonzo è previsto il rimborso delle spese di viaggio, vitto e alloggio.
Salvaguardare gli ecosistemi richiede un approccio globale per essere efficace: è necessario convergere gli sforzi a livello locale con la consapevolezza che così come l’ambiente sostiene il sistema socio-economico, anche il sistema socio-economico influisce sull’ambiente. Per questo la conservazione del patrimonio naturale deve passare attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori, pubblica amministrazione, enti pubblici, società civile, mondo accademico, operatori economici, nonché agire anche su un terreno transnazionale poiché gli ecosistemi sono interconnessi ecologicamente e minacciati da pressioni generate a tale livello.