Trasferivano beni dal Friuli a società di comodo con sedi a Napoli e Londra per evadere il fisco. Per questo la Guardia di finanza di Udine ha sequestrato beni per circa 1,5 milioni di euro a due imprenditori friulani, uno dei quali gia’ indagato per utilizzo di fatture false.
I due avevano accumulato nei confronti dello Stato debiti per violazioni tributarie per quasi 1,5 milioni di euro, gia’ oggetto di contestazione da parte dell’Agenzia delle Entrate. I due, pero’ avevano strumentalmente ceduto i beni a una societa’ appositamente costituita, con sede a Napoli, cedendo successivamente le quote di partecipazione a una ulteriore societa’ ‘offshore’ con sede a Londra per rendere meno trasparente il reale assetto proprietario dei beni e di sottrarli al fisco.
Ruolo chiave in tale attività è stato assunto da un ulteriore soggetto, anch’egli indagato, residente a Napoli, che aveva assunto la funzioni di “liquidatore” delle due società friulane trasferendo la loro “sede legale” nel capoluogo campano, presso lo studio del fratello, un commercialista regolarmente iscritto all’albo. Nei confronti del predetto professionista, i cui uffici sono stati sottoposti a perquisizione, non sono state in atto contestate responsabilità di ordine penale.
I tre soggetti, indagati per il reato di cui all’art.11 del D.lgs 74/2000, ora rischiano pene fino a quattro anni di carcere.
Nella more dell’eventuale processo l’Autorità Giudiziaria udinese ha, comunque, emesso il già menzionato Decreto di sequestro preventivo per un ammontare dovuto allo Stato di circa 1,5 milioni di Euro.
Al momento sono stati sequestrati agli indagati, dal Nucleo di Polizia Tributaria di Udine, diverse unità immobiliari nei comuni di Colloredo Montalbano (UD), Campoformido (UD), Udine e San Michele al Tagliamento (VE), nonché alcuni rapporti detenuti presso istituti di credito.
30 maggio 2013