Nel passato, anche non troppo distante, l’amianto è stato impiegato in diverse attività produttive e un rilevante numero di persone è stato esposto a questo minerale, che poi si è rivelato dannosissimo per la salute. Per questo motivo la Regione Fvg rinnova i contributi per la rimozione e lo smaltimento (oppure per il solo smaltimento) dell’amianto dagli edifici di proprietà privata adibiti a uso residenziale comprese le relative pertinenze.
Nel 2018 sono state presentate 335 domande e i contributi concessi sono stati pari a 485.670,43 euro.
Per il 2019 le domande vanno presentate dal 1 al 31 marzo esclusivamente on line attraverso l’apposito applicativo informatico (Fegc) con accesso dal link che verrà reso disponibile sul sito della regione.
Possono beneficiare del contributo il proprietario o comproprietario dell’immobile oggetto dell’intervento, il locatario, comodatario, usufruttuario o titolare di altro diritto reale di godimento sull’immobile oggetto dell’intervento oppure i condomini costituiti per la maggioranza (calcolata in base ai millesimi di proprietà) da unità abitative a uso residenziale. Il Servizio competente in materia di rifiuti e siti inquinati verifica la sussistenza dei presupposti per l’accesso al contributo nonché la completezza della relativa domanda e richiede le necessarie integrazioni entro un termine di 30 giorni, pena la decadenza della domanda stessa.
Il contributo è concesso per un massimo di 1.500 euro corrispondente al 50% della spesa ammissibile. Nel caso in cui il beneficiario sia un condominio, fermo restando il limite del 50% della spesa ammissibile, l’importo massimo concedibile è dato dal prodotto di 1.500 euro per il numero di unità abitative a uso residenziale presenti nel condominio. Non sono invece ammissibili a contributo le spese relative alla sostituzione del materiale rimosso, ad interventi di incapsulamento o confinamento dei materiali con presenza di amianto.
Dopo la presentazione della domanda, sono ammissibili a contributo anche le spese necessarie alla rimozione, al trasporto e allo smaltimento dei materiali contenenti amianto, quelle per le analisi di laboratorio, i costi per la redazione del piano di lavoro e l’Iva.
Documenti da allegare per il finanziamento
La domanda va corredata, a pena d’inamissibilità, dalla seguente documentazione:
a) preventivo dettagliato di spesa;
b) almeno due fotografie attestanti la presenza dell’amianto;
c) documentazione attestante il pagamento dell’imposta di bollo;
d) autorizzazione alla realizzazione dell’intervento da parte di eventuali comproprietari o del proprietario (nel caso la domanda sia presentata dal locatario, comodatario, usufruttuario) o da parte dell’assemblea condominiale (nel caso in cui il richiedente sia un condominio).
Si precisa che nel caso di più comproprietari, la domanda di contributo è presentata da uno solo di essi previa autorizzazione degli altri alla realizzazione dell’intervento oggetto della domanda.
Per ricevere il contributo, il beneficiario, entro 12 mesi dalla concessione deve presentare le fatture quietanzate intestate al beneficiario; due fotografie attestanti lo stato dell’immobile dopo l’intervento; copia del formulario di identificazione del rifiuto contenente amianto attestante l’invio dei rifiuti ad impianti autorizzati al loro smaltimento.
Solo ditte specializzate
L’amianto è un materiale di origine naturale con struttura fibrosa. La sua elevata resistenza lo ha reso un ottimo additivo per il cemento o per vernici, largamente impiegato in edilizia. Inoltre, le sue proprietà isolanti lo resero popolare come materiale per rivestire tetti e pareti. L’amianto essendo composto da fibre minuscole può essere facilmente inalato e quindi provocare malattie dell’apparato respiratorio.
Per questo motivo è pericoloso vivere in prossimità di strutture che contengono questo materiale. La procedura di rimozione e smaltimento dell’amianto deve essere svolta unicamente da ditte specializzate, di cui esiste un registro nazionale. Prima dell’effettiva bonifica dell’area, è necessario verificare la presenza di amianto tramite un sopralluogo.
Dopo aver inviato la documentazione per le autorizzazioni necessarie all’Asl, almeno 30 giorni prima dell’inizio dei lavori, l’opera di bonifica inizia incapsulando il materiale con prodotti penetranti o ricoprenti. Si provvede poi a bonificare le superfici circostanti, sulle quali il prodotto in amianto poggiava. Solo allora si rimuove il prodotto e lo si smaltisce in discarica.
Il prezzo di questa procedura varia in maniera inversamente proporzionale rispetto alla superficie da bonificare: di va dai 10 euro a metro quadro per aree di almeno 500 metri quadrati, fino al 25 per superfici di 50 metri quadrati.