Il settore privato si unisce al pubblico. Così a Monfalcone nella pubblica sicurezza la Polizia Locale, assieme alle altre forze dell’ordine, è aiutata da alcune società private tra cui la Alexa di Gradisca d’Isonzo per la fascia oraria dalle 20 alle 22 e il Corpo Vigili Notturni di Udine dalle 22 alle 2.
Pattugliamenti per ora solo notturni ma che, come annunciato dal sindaco Anna Maria Cisint, saranno in breve tempo estesi anche ai rioni, specialmente nelle prime ore della mattino. Non si tratta di persone che si sostituiscono al corpo comunale ma sono veri e propri vigilanti armati che pattugliano il centro storico e segnalano prontamente alle autorità competenti ogni tipo di comportamento ‘fuori dalle righe’.
“Da quando abbiamo iniziato i nostri giri”, spiega Maicol Damiani, vicecomandante del Corpo Vigili Notturni, “abbiamo visto le persone più sicure, c’è anche chi è tornato a portare il cane a fare una passeggiata durante le ore notturne”.
Tra i vari episodi, come ricorda Cristiano Margherit, Security officer di Alexa, anche quello di qualche sera fa quando i due addetti dell’azienda si sono ritrovati, in piazza della Repubblica, a dover sedare una rissa scoppiata tra due gruppi di giovani. Una colluttazione non grave, “ma abbiamo evitato che si facessero giustizia da soli. Il ragazzo colpito il giorno successivo è andato in pronto soccorso per il referto e ha sporto regolare denuncia al commissariato”, conclude Margherit.
Tante le segnalazioni delle ronde. C’è chi lo vede come un primo passo verso la privatizzazione della sicurezza ma l’amministrazione nega. E’ sSolo un deterrente. Non si sostituiscono alle forze di polizia”, sottolinea con forza il comandante della polizia locale, Rudi Bagatto. “Abbiamo visto una riduzione delle segnalazioni e degli interventi e una particolare sinergia con la popolazione che, ormai, riconosce queste divise e si approccia con i vigilanti segnalando le eventuali criticità. Conferma che ci è stata fornita anche dallo stesso personale delle società che si sono sentite accolte dalla popolazione”, conclude Bagatto.
Gli agenti, dal 1° gennaio 2018, hanno effettuato 87 servizi in borghese che hanno portato a un sensibile aumento dell’accertamento delle sanzioni amministrative, arrivando a 926; 106, invece, le violazioni del regolamento di Polizia locale che hanno portato al daspo e a cinque denunce a piede libero per chi ha violato l’ordinanza del questore.
Tra l’altro anche il contrasto all’abuso di alcolici acquistati negli esercizi di vicinato del centro, che disturbavano nelle ore notturne la quiete dei residenti; 13 le ordinanze sindacali dalle quali sono scaturite 9 violazioni dell’ordinanza da parte di negozi etnici.
Da gennaio a oggi, poi, ovvero da quanto è entrato in vigore il nuovo reato di accattonaggio molesto, la Polizia locale monfalconese ha denunciato a piede libero nove persone, mentre 14 sono state denunciate per occupazione abusiva d’immobile. Tre di queste strutture sono state, poi, sequestrate. 43 i veicoli sequestrati per non aver avuto la targa italiana ma straniera e 80 le sanzioni comminate. Durante i controlli cinque sono stati i cittadini extracomunitari denunciati per ingresso clandestino nello Stato.
Sono proseguiti anche i controlli sul sovraffollamento negli appartamenti. Nelle 290 verifiche, ben 1.123 sono state le persone cancellate dagli appartamenti e 352 quelle in sovrannumero. Segnalate anche 46 violazioni per mancata dichiarazione di ospitalità di cittadino non comunitario e altrettante sono state le persone straniere denunciate per aver omesso di avere in regola i documenti. Non solo sovraffollamento ma anche lotta all’abbandono dei rifiuti, con attività che hanno visto scoperte ben 76 violazioni e 7 denunce a piede libero per trasporto abusivo di rifiuti con tanto di sequestro dell’autocarro. Tre le discariche abusive scoperte, sequestrate e bonificate oltre a 30 sanzioni per abbandono di mozziconi di sigarette.
Ultima ma non meno importante la tutela del consumatore. In un anno e mezzo ben 43 le attività controllate, 22 irregolari di cui 21 etniche per 85mila euro di sanzioni amministrative irrogate dall’azienda sanitaria. 14 chiusure e 12 le notizie di reato. Altrettanti i sequestri di alimenti.