L’albero e il presepio sono due segni che non finiscono mai di affascinarci: parlano del Natale aiutandoci a “contemplare il mistero di Dio fattosi uomo”. Lo sottolinea il Papa oggi all’udienza con circa 350 persone. Si tratta di coloro che hanno donato l’albero di Natale e il presepio, che alle 16.30 di oggi vengono inaugurati in Piazza San Pietro. La Natività, quest’anno, è realizzata con le sabbia jesolana proveniente dalle Dolomiti mentre l’abete rosso, alto circa 21 metri, proviene dalla Foresta del Cansiglio ed è stato donato dalla diocesi di Concordia-Pordenone.
Ampia la delegazione dei rappresentanti delle istituzioni regionali e locali, nonché una considerevole presenza di cittadini dei vari comuni della Provincia di Pordenone per l’udienza privata con Papa Francesco in Sala Clementina e in Piazza San Pietro per l’accessione dell’Albero e del Presepe.
“Il presepio e l’albero”, ha sottolineato il Papa, “simboli affascinanti del Natale, possano portare nelle famiglie e nei luoghi di ritrovo un riflesso della luce e della tenerezza di Dio, per aiutare tutti a vivere la festa della nascita di Gesù. Contemplando il Dio Bambino che sprigiona luce nell’umiltà del presepe, possiamo diventare anche noi testimoni di umiltà, tenerezza e bontà”.
“Con le sue luci, l’albero invece ricorda che Gesù è la luce del mondo, che scaccia le tenebre delle inimicizie e fa spazio al perdono. L’abete rosso di quest’anno – sottolinea Papa Francesco – suggerisce un’ulteriore riflessione con la sua altezza: che Dio con la nascita del suo Figlio Gesù si è abbassato fino all’uomo, per elevarlo dalle nebbie dell’egoismo e del peccato e far diventare partecipe la condizione umana della sua natura”. Papa Francesco ringrazia quanti hanno donato questi segni natalizi e quanti hanno copperato alla loro realizzazione.
“Una cerimonia molto toccante, durante la quale abbiamo avuto modo di consegnare al Papa, attraverso un mosaico, una testimonianza dell’eccellenza e della storia che caratterizza il Friuli Venezia Giulia”. Lo ha detto il governatore Massimiliano Fedriga al termine dell’udienza con il Santo Padre svoltasi oggi nella sala Clementina della Santa sede. La presenza del presidente in Vaticano è legata al dono del Friuli Venezia Giulia al Papa dell’abete di Natale proveniente dal bosco del Cansiglio e posto in pizza San Pietro, albero che verrà illuminato nel pomeriggio durante una apposita cerimonia.
Alla presenza di altri componenti dell’esecutivo quali Barbara Zilli, Sergio Bini, Sebastiano Callari, Graziano Pizzimenti, Pierpaolo Roberti, Fabio Scoccimarro, Stefano Zannier nonchè del consigliere regionale Alessandro Basso, Fedriga ha incontrato personalmente il Papa durante la celebrazione alla quale la Regione ha donato alcuni oggetti del nostro territorio. In particolare il Santo Padre ha ricevuto un mosaico realizzato dalla scuola di Spilimbergo, che raffigura un bassorilievo presente ad Aquileia. All’udienza hanno partecipato anche molti pordenonesi tra cui una delegazione dei danzerini di Aviano. Questi ultimi hanno portato in omaggio una cesta contenente due bambole di pezza “pigotte” vestite come il gruppo folcloristico e chiamate per l’occasione Francesco e Chiara.
A margine dell’udienza, Fedriga ha avuto parole di apprezzamento nei confronti del Papa, che nel suo intervento ha ricordato il significato simbolico dell’abete natalizio che porta con se un messaggio di speranza. Quindi il governatore ha evidenziato l’importanza del mosaico quale omaggio della Regione al Santo Padre.
“Questa opera della scuola di Spilimbergo – ha detto Fedriga – rappresenta la storia e l’eccellenza del Friuli Venezia Giulia. Da un lato Aquileia, simbolo della cristianità della nostra terra e, dall’altro, l’unicità della scuola mosaicisti che, con le sue opere e la sua grande capacità artistica, fanno conoscere la regione in Italia e nel mondo. È stato un orgoglio donare al Santo Padre un oggetto di così grande significato per la nostra terra”.
Per il governatore l’udienza in sala Clementina è stato anche un evento di grande significato personale. “In un’atmosfera molto intima – ha detto Fedriga – seppur l’incontro sia durato pochi attimi, per me che sono credente quello di oggi è stato un momento molto toccante e denso di intimità spirituale”.
Dal canto suo il Vescovo della Diocesi di Concordia Pordenone Giuseppe Pellegrini, anch’egli presente in Vaticano, ha chiesto al Santo Padre di pregare per questa zona del Friuli Venezia Giulia profondamente colpita dal maltempo abbattutosi il mese scorso, di cui l’abete presente in piazza san Pietro risparmiato dal violento fortunale, è un esempio tangibile di vita.
Alle 16.30 in piazza San Pietro, avrà luogo la cerimonia d’inaugurazione con l’inno dello Stato della Città del Vaticano eseguito dalla Banda del Corpo della Gendarmeria Vaticana e il discorso introduttivo del cardinal Bertello, presidente del Governatorato della Città del Vaticano. In successione i Danzerini di Aviano, il Coro San Sebastiano di Jesolo, il Coro San Marco di Pordenone e il Coro Tomat di Spilimbergo si esibiranno con canti e danze per degli interludi al programma che prevede gli interventi di monsignor Pellegrini e del presidente Massimiliano Fedriga.
A conclusione la Scuola alberghiera Ial di Aviano e i ristoratori del Veneto daranno una dimostrazione enogastronomica delle specificità regionali dei rispettivi territori nell’Aula Paolo VI appositamente attrezzata per concludere con un brindisi finale alla quale presenzieranno le autorità presenti, nonché gli ambasciatori e le massime autorità dello Stato della Città del Vaticano.