Va a Trieste il primato italiano per l’integrazione dei migranti. Lo dice il Censis, il Centro Studi Investimenti Sociali, nel suo 52esimo rapporto sulla situazione sociale del Paese presentato oggi a Roma.
Nella classifica dell’integrazione il capoluogo giuliano supera Biella e Genova, mentre Prato e Vicenza precedono Gorizia nella graduatoria delle città dove più alta è l’integrazione economica dei migranti e il numero di imprese da loro promosse e guidate. Alle spalle di Gorizia, c’è ancora una città del Friuli Venezia Giulia, Pordenone, che si colloca al quarto posto.
Secondo il Censis sono due i fattori che influenzano la capacità delle città d’integrare i migranti: la posizione geografica e le dimensioni dei Comuni. L’integrazione, infatti, è maggiore al Nord rispetto al Sud ed è più facile nei centri urbani di piccole e medie dimensioni.
Immediato e duro il commento del vicesindaco di Trieste, Paolo Polidori. “Non lasciamoci ingannare da chiavi di lettura fantasiose – ha detto – la nostra città ha una vera integrazione con comunità di stranieri, quali quella serba o greca, che si sono perfettamente integrate da noi: gente che lavora, che condivide e rispetta le nostre leggi e la nostra cultura! Ben altro – è il suo affondo – è il discorso sui flussi di migranti che imperversano sul nostro territorio, su falsi richiedenti asilo che spacciano, molestano e bivaccano! Dubito – conclude il vicesindaco leghista – che questa sia l’integrazione con Trieste”.