Addio aElio Fiorucci. Lo stilista è stato trovato morto a casa sua, a Milano in corso Vittorio Veneto, vittima di un malore. Aveva appena computo 80 anni.
Fiorucci, secondo quanto riferito dai carabinieri, non rispondeva da ieri al telefono e i familiari hanno dato l’allarme. A trovarlo senza vita sono stati i primi soccorritori entrati in casa. La salma è già stata messa a disposizione dei parenti. “Godeva di buona salute”, spiega il suo ufficio stampa, che non esclude che Fiorucci possa essere stato colpito da malore ieri sera o durante la notte.
Nel 2012 il grande stilista era stato ospite della Settimana del Design organizzata dall’Asdi Sedia, all’Iwd in Abbazia di Rosazzo, dove aveva raccontato il suo percorso professionale, con aneddoti e spiritualità legata a quella ‘Love therapy’ figlia del suo passato di hippy.
In gioventù, grazie al lavori del padre, che produceva scarpe e pantofole, veniva spesso in Friuli per rifornirsi, in particolare a San Daniele. Visti gli scarsi risultati in pagella, Elio finì in bottega a lavorare (“da grande farai il facchino”, mi diceva papà), un’esperienza che per lui ebbe del miracoloso: da lì l’idea degli stivali da pioggia colorati, che spopolarono in tutta Milano, poi i vestiti sgargianti che ruppero la classicità della moda rifacendosi al look dei figli dei fiori, i viaggi a Londra nei mercatini dove rubare idee, fino al suo primo ‘concept store’ a San Babila, un allegro contenitore lluminato al neon: “Si vendeva un modo di vivere, non prodotti; era un grande bazar, un negozio rivoluzionario”.
Tra gli aneddoti più simpatici l’amicizia con Andy Wharol, che registrava le conversazione dei suoi ospiti. “Mi invitò a casa sua e vidi che, ispirato dai racconti della mia infanzia in campagna, aveva dipinto i suoi antichi mobili inglesi con mucche e capre”. E poi Celentano, che giungeva al negozio Fiorucci di Milano in Cadillac rosa e musica a massimo volume; e il boom di vendita delle figurine: “Mi disse Panini che avevo superato le vendite del Milan”.
Fiorucci era un animo sensibile: “Siamo tutti esseri viventi, eppure schiavizziamo e torturiamo i nostri fratelli animali”, aveva affermato a Manzano, prima di affrontare il tema della guerra finanziaria: “Questa si supera, è un malesessere che dobbiamo sopportare. Nulla rispetto alle vite perse nel secolo scorso nelle due guerre. Il razzismo è una cosa stupida”. Per chiudere un consiglio filo-buddista e ‘peace&love’ per chi è alla ricerca della felicità: “Sono felici le brave persone che fanno bene il proprio lavoro; la più grande ricchezza è essere amati e fare tutto il bene che si può”.