Piccola o grande che fosse, non c’era battaglia che con combattesse, quando di mezzo c’erano i diritti delle persone. Capace come pochi di farsi carico dei problemi degli altri e prima ancora di ascoltare chi di voce ne aveva poca, resterà nella memoria di tanti come paladina delle cause dei più deboli.
Si è spenta venerdì, all’ospedale di Udine, per l’aggravarsi di una malattia della quale soffriva da tempo, Rita Bertossi, tra i fondatori di Federconsumatori Friuli Venezia Giulia. Aveva 76 anni.
Pacata e con quel suo sorriso dolce, era determinata e combattiva. Un vulcano di idee, che non si limitava a concepire, ma che coltivava e trasformava in progetti, con entusiasmo e passione. Aveva fondato con Pina Raso l’Università delle libere età. Poi il suo impegno con Federconsumatori, che aveva portato sul territorio, vicino alla gente.
Proprio per raggiungere ancor più cittadini e per stabilire un dialogo diretto con i consumatori, si era messa a disposizione anche dei telespettatori di Telefriuli, come protagonista e conduttrice delle trasmissioni Non perdiamo la bussola e Semaforo giallo.
Per ogni caso c’erano attenzione, una risposta e un consiglio, con la competenza, la sensibilità e la generosità che l’hanno contraddistinta. Rita Bertossi ha fatto parte anche del consiglio camerale della Camera di Commercio di Udine, in rappresentanza dei consumatori, e responsabile dei pensionati dello Spi Cgil a San Daniele.
Questo pomeriggio l’ultimo saluto, con una cerimonia privata alla camera mortuaria di via Chiusaforte, a Udine.
Il marito Giorgio Basso ha ricordato le battaglie di Rita per i diritti civili. “Ora tocca a noi portarle avanti” ha detto. E abbracciando lo spirito della moglie ha lanciato una proposta, pensando alle tante famiglie che non senza difficoltà si prendono cura degli anziani. “La Regione dovrebbe pensare, in questo momento così duro – ha detto – a sospendere il pagamento delle rette nelle Rsa pubbliche”. Anche nel momento del commiato, Rita ci ha messo del suo!