Anche l’affitto della prima casa può essere portato in detrazione. Gli inquilini hanno la possibilità di ‘scalare’ 300 euro se il reddito è inferiore a 15.493,71 euro o 150 se è compreso tra questa cifra e 30.987,41. In alcuni casi, la somma viene aumentata: dipendente che trasferisce la residenza per motivi di lavoro (991,60 euro nel primo caso, 495,80 nel secondo), canoni di alloggi sociali (900 e 450 euro) e contratti a canone agevolato (495,80 e 247,90 euro). Inoltre, gli studenti universitari fuori sede possono detrarre il 19 per cento dell’affitto su un importo massimo di 2.633 euro, mentre i giovani tra i 20 e i 30 anni possono detrarre 961,60 euro se hanno un reddito pari o inferiore a 14.493,70 euro.
Anche gli interessi e gli oneri accessori per il mutuo sulla prima casa danno diritto a una riduzione delle tasse. Chi ha acquistato, costruito e ristrutturato la propria abitazione ed è intestatario del mutuo può detrarre il 19 per cento di queste spese su un importo limite di 4mila euro. A conti fatti, la detrazione massima è di 720 euro.