Era il 3 settembre 1982 quando a Palermo, assieme alla moglie e alla sua scorta, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa veniva assassinato dalla stessa organizzazione contro cui stava combattendo secondo i principi e le leggi dello stato, ma pagando con la vita. Nel 34esimo anniversario dalla sua morte, domenica 4 settembre, la comunità di Joannis, frazione di Aiello del Friuli, ha voluto ricordarlo intitolando in suo onore una piazza. L’idea di quest’iniziativa commemorativa è frutto dell’Associazione Carabinieri in congedo di Aiello, appoggiati dall’Amministrazione comunale.
Alla cerimonia erano presenti i sindaci di Aiello, Campolongo-Tapogliano, San Vito al Torre e Visco, affiancati dalla presenza di un delegato regionale, del presidente della provincia Pietro Fontanini e del comandante della legione carabinieri di Udine. Nei loro discorsi, le autorità hanno voluto soffermarsi sulla dedizione che Dalla Chiesa aveva per il suo lavoro, seppur consapevole che ciò avrebbe potuto costargli la vita, e per l’esempio che è diventato non solo per tutta l’Arma, ma per l’Italia stessa.
“Uomo dotato di notevole carisma” così lo dipinge il comandante di Udine nel suo elogio. “Dalla Chiesa era un maestro e un esempio di vita. E si è adoperato per tagliare le gambe alla corruzione”. Il generale Dalla Chiesa si dedicò all’Arma dal 1942 al 1982, anno della sua morte, ma ancora oggi, a trentaquattro anni dalla sua scomparsa, l’impronta che ha lasciato dietro di sé resta vivida e presente. “In tutte le caserme in cui ho prestato servizio – racconta il presidente dell’Associazione carabinieri di Aiello, Giglio Vittorio – non ce n’era una dove non vi fosse una sua immagine. E’ stato un modello per tutti i Carabinieri d’Italia ed è giusto che venga ricordato anche per far conoscere ai più giovani le grandi cose che ha fatto”.
La stessa associazione ha devoluto alle popolazioni colpite dal sisma in centro Italia, i soldi raccolti durante la manifestazione.