In un incontro con esponenti politici, sindacati e Ong in Parlamento, questa mattina il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi è ritornato a parlare dell’omicidio di Giulio Regeni. Al-Sisi – stando a quanto riportato in una diretta twitter dal Daily News Egypt – ha innanzitutto rinnovato le proprie condoglianze alla famiglia Regeni. L’uccisione del ricercatore friulano – avrebbe detto poi Al-Sisi – non porta la firma dei servizi di sicurezza, ma di “persone malvagie”.
“Noi egiziani abbiamo creato un problema con l’assassinio del giovane ricercatore italiano”, ha continuato al-Sisi. “Il problema è stato generato dalla pubblicazione da parte di media egiziani di menzogne. L’abbiamo fatto a noi stessi. Siamo noi che abbiamo creato questo problema per l’Egitto”.
Nel suo discorso, poi, il presidente egiziano sottolinea come il suo Governo “abbia agito in totale trasparenza”, rimarcando il rapporto privilegiato con l’Italia, “perché è stato il primo Paese a stare dalla nostra parte dopo la rivolta del 30 giugno”. “Voglio ricordare che il Procuratore generale sta seguendo di persona le indagini, questo significa che il caso è in cima all’agenda dell’autorità giudiziaria”, ha sottolineato ancora al-Sisi, invitando nuovamente gli inquirenti italiani al Cairo per seguire gli sviluppi delle indagini.