Si è svolta in Vescovado a Pordenone, la conferenza programmatica di presentazione dell’iniziativa “Albero di Natale 2018”, alla presenza di S.E. il Vescovo mons. Giuseppe Pellegrini, dell’assessore regionale alle Risorse agroalimentari e forestali Stefano Zannier, di don Giuseppe Costa, già direttore della LEV e del consigliere regionale Sergio Bolzonello. Presenti anche Claudio Garlatti del Direzione centrale risorse agricole, forestali e ittiche della Regione e il “Giardiniere del Papa” Rafael Ignacio Tornini, Primo Geometra presso la Direzione dei Servizi Tecnici del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano. L’incontro – coordinato da Sandro Sandrin dell’Associazione Eventi – è stato occasione per fare il punto sul progetto che vede in primo piano la Diocesi di Concordia-Pordenone e la Regione Friuli Venezia Giulia e che vedrà l’installazione di un abete friulano in Piazza San Pietro per il prossimo Santo Natale.
Il lungo sodalizio avviato nel 2007 tra Libreria Editrice Vaticana e la città di Pordenone ha creato nell’anno 2009 le precondizioni affinché fosse inoltrata formale richiesta alla Città del Vaticano per offrire il tradizionale l’Albero di Natale in Piazza San Pietro per l’anno 2018, in coincidenza con il 50esimo anniversario della costituzione della Provincia di Pordenone. L’accordo di ratifica tra il Governatorato dello Stato della città del Vaticano – rappresentato da S.E.R. mons. Fernando Vérgez Alzaga L.C., Segretario Generale – e la Diocesi Concordia-Pordenone, rappresentata da S.E.R. mons. Giuseppe Pellegrini Vescovo della Diocesi – è stato siglato lo scorso febbraio, confermando la donazione dell’Albero per il prossimo Santo Natale.
Nonostante l’Ente territoriale sia stato di fatto soppresso dalla legge regionale, l’iniziativa sarà un’occasione unica per la Destra Tagliamento e per la Regione Friuli Venezia Giulia tutta, che per la prima volta partecipa a questa storica iniziativa. Anche quest’anno l’abete sarà collocato al centro del colonnato del Bernini in Piazza San Pietro, accanto all’obelisco ed alla destra del Presepe, nel cuore di uno dei luoghi simbolo della cristianità. Sarà illuminato il giorno dell’Immacolata e rimarrà acceso sino all’Epifania. Al di là del forte valore religioso, si tratterà dunque di un’occasione di grande visibilità per il nostro territorio regionale,
La tradizione dell’albero di Natale in Piazza San Pietro è stata avviata nel 1982 per espresso volere di Papa Giovanni Paolo II, che quell’anno aveva ricevuto in dono un abete da un contadino polacco, che l’aveva portato fino a Roma. Da allora e in questi 36 anni, l’albero è stato offerto ogni anno da una diversa regione Europea. Un fitto calendario che vede esaurite le disponibilità del Vaticano fino al 2035. Tra gli italiani, dopo il Trentino Alto Adige (record di presenze), la Calabria, il Molise, la Valle d’Aosta e la Lombardia, è il momento del Friuli Venezia Giulia, che prende parte per la prima volta all’iniziativa.
E’ in fase di individuazione – nel Parco delle Dolomiti Friulane – l’esemplare prescelto, con un impegno congiunto tra la Guardia Forestale regionale e il Governatorato vaticano. Il grosso abete deve rispondere a precisi requisiti a partire dall’altezza che non può superare i 30 metri così come essere prelevato da una radura, sia per facilitare il prelievo, sia perché tale collocazione garantisce ottimo sviluppo della pianta ed omogeneità delle sua ramificazioni. Operazione complessa sarà poi la messa in sicurezza dell’abete per consentirne il trasporto tale da farlo giungere a destinazione vivo e rigoglioso.
Saranno inoltre collocati in luoghi simbolo come i Musei Vaticani, la Casa Santa Marta, il colonnato di Piazza San Pietro e negli uffici dei vari Dicasteri, degli abeti di dimensioni più piccole: uno per ciascuno dei comuni del comprensorio provinciale pordenonese e per ognuno dei 50 anni intercorsi dalla costituzione dell’ex Provincia. Su ogni alberello sarà apposto un cartoncino recante il logo dell’iniziativa e il logo dell’amministrazione civica patrocinatrice.
L’albero, come simbolo della vita, è presente in tutte le religioni arcaiche e in molte culture in tutte le epoche. Anche nella cultura cristiana l’albero è presente fin dall’inizio con l’antico tema dell’Albero della Vita che si fonde anche con la Vera Croce. In molte catacombe e battisteri paleocristiani è infatti raffigurato il legno che fiorisce e da frutti, simboli dell’abbondanza e del mistero della vita, ma anche della morte e resurrezione di Cristo. La tradizione attuale dell’albero di Natale ha però avuto origine nei paesi nordici. Secondo le cronache un grande abete venne innalzato in Germania a Brema del 1570 ed addobbato con mele, noci, datteri e fiori di carta in occasione della festa di Adamo ed Eva celebrata tradizionalmente il 24 dicembre. Sono molte di fatto le città del nord Europa che rivendicano il primato di questa tradizione che è ad esempio documentata nei primi del Seicento a Strasburgo dove erano gli abitanti stessi della città a portare piccoli abeti in casa, decorandoli con addobbi di carta, oggetti di similoro e frutti. La scelta dell’abete è da ricondursi al suo essere “sempre verde” e richiama la vita che non muore.
Come ogni anno, sia la decorazione dell’abete sia il suo successivo smaltimento a termine delle festività, saranno legate ad iniziative di valorizzazione sociale e beneficienza – in particolare quelle per l’infanzia ospedalizzata – al momento in fase di definizione da parte del Governatorato.