“Questa operazione rappresenta il modo migliore per assicurare ad Amga leadership e continuità in un contesto internazionale caratterizzato da forti criticità e in un settore difficile come quello dell’energia. Si tratta inoltre di un’operazione perfettamente coerente con la politica energetica sviluppata in questi anni da Amga, che già nel 2006-2007 aveva manifestato l’interesse alla creazione di una multiutility regionale. Un interesse confermato anche nel 2008-2009 con il tentativo di fusione con Iris. La collaborazione con Hera assicurerà una nuova stagione di investimenti nel campo delle energie rinnovabili e pone la città di Udine in un contesto autenticamente di macro regione europea perché il capoluogo friulano potrà intervenire nei consessi che decideranno il futuro dell’energia e dei servizi pubblici in questa grande area. Qualunque altra scelta avrebbe obbligato l’azienda a maggiore fragilità nel settore e a un isolamento strategico molto pericoloso. Questo accordo valorizzerà in modo forte le capacità e le competenze di Amga, che diventerà il punto di riferimento del Triveneto nel settore della gestione delle reti”. Così il sindaco di Udine, Furio Honsell, annuncia l’approvazione da parte della giunta comunale della delibera che approva le linee di indirizzo per la fusione tra Amga Multiservizi Spa ed Hera Spa. Delibera che ora passerà al vaglio del prossimo consiglio comunale per il via libera definitivo.
Lungo il percorso che ha portato la giunta ad approvare la fusione. Sempre nuove normative emanate dall’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico, ha spinto i diversi gestori italiani ad essere sempre più efficienti anche tramite aggregazioni. Avendo poi ricevuto un’offerta di aggregazione, il Comune di Udine ed Amga hanno dovuto confrontare il percorso di crescita Stand Alone con le altre alternative aggregative. Per effettuare questo confronto, Amga ha dunque affidato un incarico ad una società di consulenza strategica tra le prime a livello mondiale, l’americana A.T. Kearney.
Il lavoro è stato svolto analizzando outside-in, cioè basandosi su documentazione pubblica, ma senza sentire direttamente le società, una serie di fattori tra cui sinergie realizzabili, complementarietà del business e continguità territoriale, valorizzazione patrimoniale della partecipazione del Comune, liquidabilità dell’investimento, politiche di crescita dichiarate, differenziazione dei rischi di investimento, vincoli antitrust, flusso di dividendi, performance storiche e potenziale miglioramento dei livelli di servizio. La conclusione cui è giunto lo studio è che l’aggregazione con Hera è migliore del percorso “stand alone”, ovvero di restare da sola senza aggregazioni. Lo studio ha inoltre confrontato l’ipotesi di aggregazione con Hera anche con altri soggetti diversi da Hera stessa ed la migliore aggregazione possibile è risultata quella con il gruppo bolognese, tanto che il consiglio di amministrazione di Amga, nella seduta del 23 gennaio scorso, nella complessa ponderazione dei vantaggi/svantaggi dell’opzione Stand Alone e di fusione, ha ritenuto nettamente prevalenti i vantaggi della fusione con Hera, che, lo ricordiamo, opera in Fvg e Veneto tramite la controllata Acegas-Aps nelle Provincie di Trieste, Gorizia e Padova.
“Si tratta di un progetto molto importante – continua Honsell – soprattutto per il territorio e per il Friuli. Finalmente, riusciamo a dare un futuro forte a una azienda importante che diventerà il cervello di gestione delle reti in tutto Triveneto. Una vera e propria multiutility non regionale, ma macroregionale. Il Comune di Udine, infatti, siederà con pari dignità agli altri Comuni all’interno del comitato di indirizzo. A questi vantaggi – conclude – si aggiungono quelli relativi al mantenimento certo dei posti di lavoro, non solo nei numeri, ma anche nel luogo dove attualmente viene svolto”.
Numerosi i vantaggi per il Comune di Udine, gli altri soci e, in generale, per il territorio, derivanti dalla fusione con Hera. Nella delibera approvata, infatti, si parla, ad esempio, della “riduzione del rischio di perdita delle gare, della salvaguardia nel tempo del patrimonio investito in Amga, del maggior flusso di dividendi per il Comune (quasi 4 M € rispetto alla media 2005-2013 di € 1,4 M €), del mantenimento delle entrate fiscali in regione, della possibilità di estendere al territorio friulano i benefici di una maggiore poter di acquisto all’ingrosso delle materie prime e di una migliore qualità del servizio”. A tutto questo si aggiunge il “mantenimento del ruolo del Comune di Udine come investitore di lungo termine nel settore dei Servizi Pubblici Locali, l’ampliamento delle prospettive di lavoro per effetto della creazione in Udine della divisione distribuzione gas della società per l’intero territorio regionale” e, non da ultimo, la “partecipazione ad un progetto di respiro nazionale”. Tutti aspetti puntualmente confermati dallo Studio A.T. Kearney. “Il rapporto di concambio – si legge sempre nella delibera – di 572 azioni Hera per ogni azione Amga è stato determinato negozialmente dai Consigli di Amministrazione delle due società”.
In base a tutte queste considerazioni, dunque, la giunta comunale, ha approvato la proposta di fusione per incorporazione di Amga Azienda Multiservizi S.P.A. di Udine in Hera S.p.A. secondo il rapporto di concambio di 572 azioni Hera per ogni azione Amga fissato dai due consigli di amministrazione, con la conseguenza di ottenere circa 44.134.198 azioni Hera Spa pari al 2,98 % del capitale della società. Acegas-Aps Spa cambierà nome in Acegas-Aps-Amga SpA. Importanti anche i punti approvati riguardante la sottoscrizione dell’accordo industriale Comune di Udine – Hera. Accordo della durata di 15 anni che prevede, tra l’altro, la salvaguardia dei livelli e la sede occupazionale dei dipendenti gruppo Amga a tempo indeterminato in Italia (218 circa) per tutta la durata dell’accordo, ma anche il mantenimento delle entrate fiscali prodotte dalle società gruppo Amga in Friuli (in particolare Amga Calore ed Amga Energia ad Udine), il mantenimento di Amga Calore come società distinta, controllata da Heracomm e con sede legale ad Udine. Hera inoltre realizzerà, entro 3 anni, almeno 3 impianti di rifornimento per gas metano per auto se collocabili in prossimità della reti di trasporto ad alta pressione ed un progetto pilota di mobilità elettrica.
Le linee di indirizzo relativamente all’approvazione dello statuto di Hera Spa, infine, anch’esse approvate dalla giunta e ora la vaglio del Consiglio comunale, prevedono che “l’oggetto sociale sia rivolto precipuamente alla realizzazione di servizi pubblici e di pubblica utilità in genere, nonché ad attività collaterali relative al soddisfacimento di bisogni ed esigenze della collettività; il capitale sociale dovrà essere almeno per il 51% di proprietà pubblica; i soci privati non potranno singolarmente detenere azioni con diritto di voto eccedenti il 5% del capitale sociale”.