È un’alzata di scudi unanime quella dell’esecutivo di Anci FVG contro la Legge 3/2019, detta “Spazza Corrotti”: la legge infatti prevede che le associazioni che abbiano nei propri organi direttivi una o più persone che hanno occupato incarichi politici nazionali o locali nei 10 anni precedenti (consiglieri comunali inclusi), siano tenute ad obblighi di trasparenza e di certificazione dei propri bilanci, con oneri e costi spesso del tutto sproporzionati rispetto alle dimensioni e all’attività stessa dell’associazione.
Il presidente di Anci Mario Pezzetta ha evidenziato come dalle recenti modifiche alla legge “spazza corrotti” traspaia un “clima di sospetto verso coloro che hanno svolto o svolgano un mandato amministrativo da consiglieri comunali, assessori, sindaci, sospetto che si traduce in burocrazia aggiuntiva per migliaia di associazioni della nostra regione. O peggio rischia di scoraggiare quei cittadini che per evitare aggravi alle associazioni, di cui fanno parte con ruoli di responsabilità, rinunciano a candidarsi alle prossime elezioni comunali. Quindi a fronte di un improbabile evento di corruzione, vi è un danno certo alla democrazia”.
La legge di fatto costringe tutte le associazioni – anche le più semplici come le pro loco, le bocciofile, l’associazione dei donatori di sangue, le società sportive dilettantistiche –, che abbiano nei propri organi direttivi anche solo un ex consigliere comunale, a dover espletare degli obblighi “del tutto sproporzionati e spesso così costosi da mettere in difficoltà la sopravvivenza stessa dell’associazione”.
Come hanno sottolineato molti partecipanti all’esecutivo di oggi pomeriggio, tra cui Francesco Martines, Fabrizio Cigolot, Fabio Vizintin, Lavinia Clarotto, Angela Brandi, Rodolfo Ziberna, Emiliano Canciani, la norma, più che combattere la corruzione, sembra volta a colpire la vita associativa delle comunità locali che da sempre vivono una proficua e trasparente osmosi tra impegno pubblico e impegno associativo. Per questo Anci FVG ha scritto una lettera ufficiale all’Anci nazionale per chiedere che il tema della Legge 3 sia inserito nella prossima riunione dei presidenti e dei direttori regionali. Non solo: Anci FVG intende chiedere un intervento dell’associazione nazionale dei sindaci nei confronti di Governo e Parlamento affinchè la norma sia riscritta.