Campo Patriarca Elia a Grado ancora più verde. Dopo l’ultimo assestamento di bilancio è stata infatti inserita in programma l’opera pubblica che prevede la realizzazione di due nuove aiuole nel campo adiacente la Basilica di Sant’Eufemia, cuore del centro storico della cittadina lagunare. L’assetto attuale, infatti, risalente ai primi anni ’80, ha visto nell’ultimo periodo la realizzazione di opere di urbanizzazione, fognature, rete gas, pubblica illuminazione che hanno anche interessato il rifacimento della pavimentazione, attualmente costituita da un selciato in porfido posato concentricamente. La pavimentazione, poi, si congiunge con quella di arenaria che costituisce il calpestio delle vicine calli mentre nel lato opposto permane una fascia ancora adibita a prato con i pini marittimi. Alberi che, dall’altra parte del campo, erano stati abbattuti nel 2015 per lavori di manutenzione alla strada e per chiari motivi di stabilità. A ricordare la presenza dei pini rimangono ancora alcune aiuole circolari di circa un metro e mezzo di diametro inserite tra i riquadri di pietra e porfido.
Per uniformare la pavimentazione l’amministrazione ha deciso di chiudere le aiuole esistenti utilizzando lo stesso tipo di pavimentazione a porfido e pietra, creando però nuovi spazi verdi per mettere a dimora nuove alberature nel rispetto dell’attuale contesto del campo. Che, attualmente, viene utilizzato come luogo di aggregazione per feste patronali, rievocazioni storiche ed eventi di vario genere, sia di richiamo locale che turistico, come concerti e spettacoli teatrali.
“Si è previsto di realizzare due aiuole a ridosso degli edifici ‘di testa’ di Calle Marchesan e Calle Burchio” sottolinea l’assessore ai lavori pubblici Fabio Fabris, “di dimensioni rettangolari, rispettando quelle che sono le campiture dell’attuale pavimentazione. Nelle aree individuate, dunque, si provvederà alla rimozione della pavimentazione in porfido ed allo scavo della terra sottostante per una profondità di 50 centimetri circa al fine di permettere la messa a dimora, concertata con la Soprintendenza, di tre alberi di ulivo, completando così le aiuole con semina di prato e piante tappezzanti di ornamento”.