Ricorrono in appello e si vedono raddoppiare la pena inflitta in primo grado. E’ quanto capitato a 36 dei 39 ambientalisti, tra i quali anche l’ex consigliere regionale Alessandro Metz, che il 30 aprile 2010 entrarono con la forza nella sede dell’azienda di Giorgio Fidenato, celebre per la sua battaglia pro mais ogm, il quale fu oggetto di violenza privata.
Il 28 febbraio 2015 i componenti del gruppo autore del blitz furono condannati alla pena, poi sospesa, di 2 mesi e 15 giorni di reclusione, mentre Metz e Sebastian Kholscheen si videro infliggere anche una multa di 120 euro.
La Corte d’appello ha aumentato la pena a 4 mesi e 15 giorni e le multe a 200 euro. I 36 sono stati condannati anche al pagamento delle spese processuali.
“Sono molto soddisfatto – commenta Fidenato – non per spirito di vendetta, ma perché non è ammesso protestare in maniera violenta. E loro cercarono d’imporre la loro idee proprio con la violenza”.