Non basta il pubblico, per salvare il patrimonio culturale. Ormai è chiara l’importanza del privato, vero mecenate. La campagna Art Bonus, nata nel 2014, come decreto e, quindi, convertita in legge due anni dopo, invita tutti, la grande azienda ma anche il cittadino qualunque, a contribuire. L’obiettivo è tutelare il patrimonio culturale e promuovere lo sviluppo della cultura. A questo si aggiunge – passaggio che può fare la vera differenza – il rilancio del turismo.
Non bisogna sottovalutare il fatto che conservare i beni culturali vuol dire preservare anche la nostra identità e trasmetterla ai figli. Anzi, molto di più: significa garantire la perpetuazione di una risorsa importante, che deve essere conservata e trasmessa.
Se ciò non bastasse, chi effettua erogazioni liberali in denaro per il sostegno della cultura, come previsto dalla legge di stabilità 2016, potrà godere di importanti benefici fiscali sotto forma di credito di imposta, che spetta nella misura del 65 per cento delle erogazioni liberali effettuate. Sarà riconosciuto il credito d’imposta anche per le donazioni in favore della ricostruzione o del restauro delle chiese situate nei comuni colpiti dal terremoto nel Centro Italia.
Tutti gli interventi da sostenere, divisi per regione e per comune, si possono trovare nel sito www.artbonus.gov.it, gestita da Ales, società del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
Nelle pagine Web, aggiornate addirittura al 2 marzo per alcuni interventi, si trovano anche le descrizioni di carattere storico artistico relativa all’oggetto, il costo complessivo dell’intervento e le erogazioni finora ricevute. E, in alcuni casi, l’invito a diventare il primo mecenate.