Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato un provvedimento che – tra la sforbiciata del 40% alle paghe, l’abolizione del vitalizio, del 30% delle indennità di funzione, de 50 del trattamento di fine mandato, per non parlare del taglio del 90% dei rimborsi ai Gruppi consiliari – conta di ridurre di circa 40 milioni di euro i costi per legislatura. Il Friuli Venezia Giulia diventa cosi’ la regione italiana più virtuosa, grazie non solo alla “maggioranza che ha fatto da stimolo ma a tutti i gruppi, che hanno votato a favore, escluso il M5S”, come ha specificato l’assessore Gianni Torrenti.
Torrenti per conto della Giunta Serracchiani ha seguito il tavolo tecnico sul provvedimento. Tra i punti qualificanti del provvedimento: tagli del 40% delle indennità di presenza, del 30% delle indennità di funzione, del 50% del trattamento di fine mandato. L’indennità di mandato è ridotta al di sotto di quanto previsto del decreto Monti; aumentano le trattenute per assenze ingiustificate in aula e in commissione. I rimborsi ai Gruppi hanno avuto un taglio del 90%, passando da alcuni milioni a 300 mila euro, a cui si aggiunge un ulteriore risparmio di un milione per il costo del personale dei gruppi consiliari.
Il commento di Serracchiani
“Avevamo preso un impegno davanti ai cittadini e oggi lo abbiamo mantenuto nei tempi che ci eravamo dati”. Così la presidente del Friuli Venezia Giulia commenta il voto del Consiglio regionale con cui sono stati approvati i tagli ai costi della politica. “Il lavoro della Giunta – prosegue – è stato convinto e deciso come era atteso dai cittadini. Abolendo nella nostra Regione privilegi ormai intollerabili come i vitalizi abbiamo fatto un passo molto importante nella direzione giusta, quella di evitare uno spreco odioso di denaro pubblico e – conclude – il discredito della politica”.
Il commento di Shaurli
“Con questa legge costeremo la metà dei nostri predecessori e senza alcun benefit aggiunto a quelli previsti, come telepass, rimborsi dei gruppi e trattamenti pensionistici”. Lo sostiene il capogruppo del Pd, Cristiano Shaurli nel suo intervento sulla proposta di legge sulla riduzione dei costi della politica. “La scelta di affrontare i trattamenti economici di noi consiglieri – dice – è stata nella velocità e nei modi una scelta importante, non di una parte ma dell’intero Consiglio che in questo modo ha avocato a sé un percorso difficile ma mai come oggi, doveroso per guardare negli occhi i cittadini”. Da qui, la “rivendicazione di essere la regione più virtuosa d’Italia, sapendo che non basterà ad accontentare tutti. Rivendichiamo di aver fatto un percorso unitario come è giusto”. Altra rivendicazione di Shaurli riguarda i vitalizi: “La loro abrogazione è totale e definitiva, in considerazione che il mondo è cambiato e molti giovani non hanno diritti, figuriamoci la pensione”.
Il commento di Colautti
“Questa legge sui Costi della politica tanto attesa e controversa è un esempio di buona politica e ristabilisce la centralità del Consiglio regionale e dei gruppi politici che hanno dimostrato serietà senza scadere nel populismo”. E’ il commento del presidente del Gruppo Pdl in Consiglio regionale FVG, Alessandro Colautti al termine dei lavori d’aula odierni. ”E’ una legge innovativa e spartiacque non solo per i tagli, ma perché capisce che bisogna superare quello che in qualche misura è stato visto come un privilegio, una sicurezza. Oltre ai tagli, l’indennità forfettaria di funzione contiene in se tutto ciò che prima era pagato dal pubblico e che si sommava a quelli che erano i rimborsi per le spese legate all’attività politica. Telepass, cellulare, rimborso chilometrico, trasferimenti e tutte le spese per l’attività politica ora dovranno essere gestiti all’interno di questa indennità forfettaria con la quale il consigliere, se lo riterrà, dovrà provvedere personalmente anche ad una pensione integrativa”.
Il commento del M5S
“Oggi è stato approvato un progetto di legge che allontanerà ancora di più i cittadini dalla politica. Aver ingannato gli elettori su un argomento così sentito come quello dei tagli ai costi della politica è un fatto molto grave, visto che era uno dei pilastri dei primi 100 giorni della presidenza Serracchiani”. La capogruppo del M5S Elena Bianchi commenta così il provvedimento approvato oggi, ricordando che i consiglieri M5S hanno presentato 15 emendamenti, di questi 14 sono stati bocciati. Bianchi parla di maggioranza che “calpesta persino il suo programma elettorale” e di tagli che “vengono fatti solo quando riguardano le tasche degli altri”, con “altisonanti proclami di riduzione del 50% dei costi che si traducono in compensi di poco inferiori ai precedenti, vengono aboliti i contributi dei singoli consiglieri all’accantonamento dell’indennità di fine mandato e di fatto vengono sensibilmente aumentati i rimborsi spese sottratti per sempre alla rendicontazione: 42 mila euro all’anno a consigliere per l’esercizio del mandato. Senza nessun giustificativo. Sono 3 anni di stipendio netto di un operaio”, conclude la capogruppo.
Il commento di Torrenti
“Siamo di fronte a un provvedimento che interviene su tutto lo spettro dei costi della politica, che porterà a una riduzione quantificabile in 40 milioni di euro per legislatura, e che colloca il Friuli Venezia Giulia come Regione italiana nettamente più virtuosa”. Lo afferma l’assessore Fvg Gianni Torrenti, che ha seguito per la Giunta Serracchiani il tavolo tecnico sulla riduzione dei costi della politica, commentando il provvedimento approvato dal Consiglio regionale. Torrenti parla di una legge ispirata a criteri di “serietà e sobrietà”, con riduzioni ben al di sotto delle indicazioni del decreto Monti, sottolineando in particolare la cancellazione dei vitalizi che permetterà di conseguire, oltre a risparmi immediati nel bilancio regionale, anche un positivo effetto moltiplicatore di riduzione dei costi futuri della Regione.
Tra i punti qualificanti del provvedimento, Torrenti ricorda la riduzione dei costi per i consiglieri: 40% delle indennità di presenza, 30% delle indennità di funzione, 50% del trattamento di fine mandato. Anche l’indennità di mandato è stata ridotta al di sotto di quanto previsto del decreto Monti, con un meccanismo che tiene conto della distanza del collegio elettorale. Sono state inoltre aumentate le trattenute per le assenze ingiustificate in aula e in commissione, una misura che tende a moralizzare la politica, commenta l’assessore Torrenti. I rimborsi ai Gruppi consiliari hanno avuto inoltre un taglio del 90%, passando da alcuni milioni a 300 mila euro, a cui si aggiunge un ulteriore risparmio di un milione per il costo del personale dei gruppi consiliari. L’assessore Torrenti ricorda anche le norme che riguardano i compensi per gli amministratori delle società partecipate della Regione, che estendono i principi di “serietà e sobrietà” anche all’esterno.