Apre finalmente i battenti il Muca, Museo della Cantieristica di Monfalcone. Le porte dell’ex albergo operai, ritrasformato in moderno polo museale dedicato allo stabilimento cantieristico monfalconese, si apriranno ufficialmente sabato 17 giugno alle 11 con la possibilità per i residenti di accedervi senza pagare il biglietto.
Un percorso che introduce i visitatori attraverso la storia del Cantiere Navale, con la possilibità di essere accompagnati da persone virtuali ma realmente esistite. Nascono così i sei profili che guidano i presenti attraverso le sale e gli oggetti esposti, raccontandoli attraverso i propri occhi e le proprie esperienze. Le varie declinazioni del significato del ‘lavoro in cantiere’ vengono offerti dai profili narrativi di Tranquillo Marangoni, celebre xilografo, Egone Missio, disegnatore navale, Nicolò Costanzi, architetto navale, Dante Fornasir, ingegnere, protagonista della nascita del rione di Panzano, Callisto Cosulich, fondatore nel 1908 del cantiere monfalconese e Elda S, lavoratrice realmente esistita e nata nel 1921, intervistata nel 1997 da Caterina Bolletti.
Oltre ai personaggi il visitatore si può immergere in una nave in costruzione, ascoltando i suoni prodotti dai lavoratori e le loro voci, utilizzando non solo rumori ma anche luci e fotografie d’epoca. Dopo il corridoio sensoriale la sala ‘macchine’ dove adulti e bambini si possono confrontare con il movimento di una gru, vagando attorno alla costruzione della nave Saturnia, realmente costruita negli anni ’20 proprio a Monfalcone.
Non solo tecnologia, però, in quanto il museo custodisce le tele di Vito Timmel che decoravano fino alla seconda guerra mondiale il Teatro di Panzano, distrutto durante uno dei numerosi bombardamenti al cantiere che, inevitabilmente, colpivano anche la parte civile della città.
Il piazzale antistante il museo, poi, sarà intitolato a Dante Fornasir, l’ingegnere che fu l’artefice della ‘città giardino’, il villaggio operario che la famiglia Cosulich, i primi proprietari del cantiere, vollero realizzare per le maestranze cantierine. Proprio il rione operaio di Panzano sarà oggetto di visite assieme al museo, secondo il programma della giunta che, come ha sottolineato il sindaco Anna Maria Cisint durante l’anteprima dedicata alla stampa ha ereditato il museo dall’amministrazione precedente già in uno stato di lavori decisamente avanzato. Un intero rione divenuto museo all’aperto, come testimoniano anche i cartelli posizionati recentemente tra le vie di Panzano, per far conoscere la realtà monfalconese in giro per l’Italia. Un museo dedicato non solo agli ex cantierini ma per la promozione scolastica, cercando di rendere la storia accessibile grazie ad un folto corredo multimediale. “La nostra ambizione” ha sottolineato il sindaco Anna Cisint “non è solo l’inaugurazione ma la stessa fruizione del museo, per farlo diventare un patrimonio di tutti”.