Apre l’armadio ‘segreto’ del defunto marito e scopre un vero e proprio tesoro. All’interno, infatti, c’erano diversi reperti archeologici, principalmente vasi della Magna-Grecia, databili tra la metà del IV e il III secolo a.C.
Protagonista una triestina ultranovantenne che, aiutata da un familiare, ha segnalato ai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Udine il curioso ritrovamento, come previsto dalle legge, che impone l’obbligo di denuncia alle Autorità nel caso ci si imbatta in oggetti di pregio storico/culturale.
I militari hanno così raggiunto l’abitazione dell’anziana ed eseguito i primi accertamenti sul materiale. Quindi, d’intesa con la Procura della Repubblica di Trieste, i reperti sono stati sequestrati per essere sottoposti a ulteriori indagini, in collaborazione con i funzionari archeologi della Soprintendenza, che ne hanno accertato l’assoluta genuinità.
Si tratta, nel dettaglio, di una piccola coppa biansata a vernice nera, una coppa biansata a vernice nera con decorazione vegetale sovra dipinta su basso piede, uno skiphos (coppa utilizzata per bere) con due piccole anse a vernice nera con decorazione sovra dipinta, una brocca con imboccatura trilobata e una miniaturistica con decorazione sovra dipinta. Ancora, un epichysis (brocca di forma particolare con corpo cilindrico, con piede ampio e sporgente, tipo ignatia, a vernice nera con decorazione sovra dipinta di tipo vegetale e geometrico), un coperchio di pisside decorata con teste femminili e grandi palmette e una coppetta concavo-convessa a vernice nera. Due dei manufatti dovranno essere sottoposti a ulteriori approfondimenti strumentali per confermarne l’interesse storico-culturale.
La Procura ha aperto un fascicolo a carico di ignoti, in quanto non è stato possibile accertare le modalità e le tempistiche con le quali gli oggetti fossero entrati nella disponibilità del defunto, e disposto il loro affidamento alla Soprintendenza, che provvederà alla loro conservazione e valorizzazione.