Appresa l’evoluzione delle indagini, con la confessione di Nicola Garbino, che si è consegnato agli inquirenti, Monica Zamparutti, l’avvocato della famiglia Gobbato, predica cautela. “Attendiamo i riscontri oggettivi. In questo momento è preferibile sospendere i giudizi, finché non si saranno chiariti tutti i contorni della vicenda. Penso alla compatibilità dell’arma presentata ai Carabinieri con le ferite individuate sul corpo di Silvia, alle tracce sui vestiti e ai vari dettagli della ricostruzione”.
Quanto ai parenti della ragazza, l’avvocato spiega: “La famiglia è ancora piuttosto confusa e non si rende bene conto di cosa stia succedendo. Sono chiusi nel loro dolore e non gradiscono visite o telefonate. Perdere un figlio è già tragico di per se, ma l’assassinio di Silvia, se possibile, rendere la vicenda ancora più dura da superare”.