Il sempre più crescente costo del denaro sta mettendo in difficoltà le imprese del Friuli Venezia Giulia. Le banche chiudono i rubinetti del credito alle piccole e medie imprese in maniera progressiva, tanto che nell’ultimo anno i prestiti bancari alle aziende della regione sono diminuiti del 10,1 per cento, ovvero di 1,7 miliardi di euro.
Secondo l’analisi dell’Ufficio studi Cgia di Mestre, quella di Trieste risulta la provincia più penalizzata d’Italia dalla stretta creditizia: confrontando i dati di maggio 2023 con quelli del 2022, la riduzione degli impieghi vivi alle imprese è stata del 15 per cento. Seguono Udine con il -10,2 per cento, Pordenone con il -5,9 per cento e Gorizia con il -2,9 per cento.
In Italia solo la Valle d’Aosta ha subito una contrazione più alta a livello regionale rispetto a quella registrata in Fvg. Ma i segni negativi che indicano la contrazione si notano lungo tutta la Penisola.
Situazione diametralmente opposta, invece, in altri paesi europei: la Germania registra infatti un +7,4%, la Francia un +4,5 per cento. Secondo il centro studi il ricorso all’autofinanziamento non potrà durare a lungo e il continuo aumento del costo del denaro, utilizzato per evitare l’inflazione, rischia di portarci alla recessione. GUARDA IL SERVIZIO VIDEO