Dopo la sentenza della Corte dei Conti della scorsa settimana, anche il Tribunale di Trieste si è pronunciato con una condanna nei confronti di Claudio Simonutti, l’ex funzionario regionale accusato di peculato, falso ed evasione fiscale. Il dipendente, 55 anni, che svolgeva il ruolo di delegato al Servizio gestione patrimonio immobiliare, era accusato di prelevato dalle casse dell’ente, tra il 1996 e il 2012, oltre 2 milioni di euro. Somma che, in base a quanto disposto dalla Corte dei Conti, dovrà restituire.
Il giudice del Tribunale, Giorgio Nicoli, invece, lo ha condannato a 6 anni di reclusione, riconoscendo un danno di un milione e 600 mila euro, imputabile al periodo 2005-2012, perché quanto sottratto prima è stato ormai prescritto. Anche la pena sarà decurtata: a Simonutti, infatti, saranno condonati 5 mesi e 10 giorni, perché i reati sono stati commessi prima del 2006 e, dunque, risultano prescritti.
L’inchiesta – partita nel 2011 – ha accertato che l’ex funzionario aveva dilapidato i soldi sottratti alle casse regionali ai videogiochi e alle slot, motivo per il quale era anche stato seguito dai servizi di contrasto alle dipendenze dell’Asl di Trieste. A Simonutti sono già stati confiscati tutti i suoi beni. Il suo avvocato ha annunciato che farà ricorso in Appello.