Tre giovani uomini sono stati arrestati per violenza sessuale di gruppo con la ‘droga dello stupro’. Dopo la pronuncia della Corte di Cassazione, è giunta la condanna definitiva. Secondo i giudici, gli imputati avrebbero invitato a casa di uno dei tre le due vittime e, una volta lì, avrebbero agito in ‘branco’, prima drogandole con un farmaco benzodiazepinico ipnotico ad azione sedativa, che troppo spesso viene usato per ‘facilitare’ rapporti sessuali non consenzienti. Poi, approfittando dello stato d’incapacità delle due vittime, le avrebbero costrette a subire atti sessuali. I fatti, avvenuti a Muggia, risalgono al 2012, epoca in cui gli aggressori erano poco più che ventenni.
La Cassazione ha confermato la sentenza di secondo grado: sei anni e mezzo per uno degli imputati, quattro anni e mezzo per gli altri due, arrestati nel corso di un intervento coordinato effettuato dai Commissariati di Polizia di San Sabba e Muggia, della Questura di Trieste.
Secondo le risultanze emerse dalle testimonianze raccolte e dalle indagini svolte, le due vittime, che conoscevano i tre giovani e si fidavano di loro, dopo aver bevuto del vino in cui era stato sciolto il farmaco, sarebbero cadute in uno stato d’incoscienza e si sarebbero poi risvegliate svestite e inconsapevoli di quanto accaduto. Entrambe si erano recate all’Ospedale Burlo Garofolo per una visita, nel corso della quale i medici avevano riscontrato la presenza di escoriazioni e lividi, e poi avevano sporto denuncia.
Come prova dell’assunzione del farmaco, successivi esami clinici avevano riscontrato la positività a un potente farmaco, tristemente noto come una delle ‘droghe dello stupro’, che è in grado di causare stordimento e amnesia.
Nel 2019 il Tribunale di Trieste aveva emesso – in primo grado – una condanna a nove anni di reclusione per uno dei condannati e a sette anni per gli altri due (con una provvisionale di 50mila euro da pagare a entrambe le parti civili). In Appello, le pene erano state rideterminate a sei anni e sei mesi per uno e a quattro anni e sei mesi per gli altri due giovani.
Nei giorni scorsi, la Corte di Cassazione ha confermato le pene; la Procura generale presso la Corte di Appello del Tribunale di Trieste ha quindi emesso un ordine di carcerazione nei confronti dei tre che, dopo essere stati rintracciati, sono stati condotti nella Casa Circondariale di Trieste.