Potrebbe essere finalmente a una svolta il caso della famiglia di Nova Milanese, in Brianza, avvelenata dal tallio, sostanza tossica e in passato utilizzata come topicida. Secondo le ultime informazioni, infatti, le analisi effettuate sui reperti sequestrati nell’abitazione della famiglia Del Zotto, in provincia di Monza Brianza, hanno rilevato tracce della sostanza in un preparato per infuso non commercializzato, ma con tutta probabilità prodotto artigianalmente.
Potrebbe essere una tisana a base del tallio killer, quindi, la responsabile della morte di tre persone e del ricovero in ospedale di altri cinque componenti del nucleo famigliare. La svolta dopo l’ultimo ricovero di famiglia con i sintomi da avvelenamento da tallio e che ha interessato Alessio Palma, 83 anni, e Maria Lina Pedon, 81, suoceri di Domenico Del Zotto, fratello di Patrizia – la prima vittima, morta il 2 ottobre scorso – nonché figlio di Giovanni Battista – morto a poche ore di distanza dalla figlia – e Maria Gioia Pittana – morta il 13 ottobre -.
Le analisi sulle tre vittime collocano la probabile contaminazione o assunzione della sostanza una settimana, dieci giorni al massimo, prima del manifestarsi dei sintomi da avvelenamento. In poche parole la famiglia Del Zotto sarebbe entrata in contatto con il topicida dopo il soggiorno estivo in Friuli, nella casa di campagna di Varmo.
Resta ora da capire la provenienza dell’infuso contenente tracce di tallio e le modalità di assunzione da parte delle vittime e delle cinque persone rimaste intossicate: i coniugi ultraottantenni Alessio Palma e Maria Lina Pedon, Laura Del Zotto, sorella e figlia delle vittime, la badante della famiglia, Serafina Pogliani, e il marito di Patrizia, Enrico Ronchi.