“Bisogna avere fiducia e fare gioco di squadra fra le istituzioni: confidiamo che l’incertezza si sblocchi e che, con le elezioni, si mettano rapidamente in campo misure per le imprese, con meno carico fiscale e strumenti per agevolare il credito e favorire i giovani e l’innovazione”.
“Il 2012 è stato un anno durissimo per la nostra economia e di nuovo oggi lo confermano i numeri: in Friuli Venezia Giulia, a fronte di 5.840 iscrizioni, le nostre Cciaa hanno segnato 6.678 cancellazioni ai Registri imprese, con un saldo di -838 (-0,76%) e uno stock totale di imprese registrate che si è attestato sui 108.530.
Non sono numeri confortanti, ma è necessario avere fiducia e rinnovare un maggiore impegno e un miglior gioco di squadra tra le istituzioni per stare vicine al nostro sistema produttivo con soluzioni concrete ed efficaci”.
Il presidente di Unioncamere Fvg Giovanni Da Pozzo commenta i dati Movimprese diffusi oggi da Unioncamere nazionale e rielaborati dal Centro studi di Udine su base regionale.
Dati negativi soprattutto per il Nordest, che si attesta su un -0,41%, unica circoscrizione italiana con segno negativo, a fronte di un resto d’Italia dove, pur senza grandi numeri, l’economia ha sostanzialmente tenuto.
In Fvg calano leggermente anche le componenti femminili dell’impresa, con 1.562 iscritte e 1.851 cessate (saldo 2012: -289), mentre il saldo è positivo tra iscritte e cessate fra le imprese giovanili: al 31 dicembre 2012 sono 8.690 quelle registrate in Fvg, con 1.682 iscritte e 875 cessate (saldo 807), anche se quelle attive sono calate del 6,3% rispetto all’anno precedente.
“Su queste realtà le istituzioni devono puntare, sui donne e giovani, sull’innovazione, per permettere al nostro sistema di imprese di guardare al futuro – ha aggiunto il presidente Da Pozzo –. Confidiamo che questo periodo d’incertezza si sblocchi anche con le elezioni e che si possano poi mettere in campo rapidamente nuove politiche che tengano in maggior considerazione l’impresa, l’aiutino a insediarsi e a crescere alleggerendone i carichi fiscali e agevolandone le richieste di credito per attività e investimenti, per invertire nuovamente il trend di quest’area, soprattutto, che nel tempo ha dimostrato di lavorare sempre al massimo e da cui dipende la tenuta occupazionale e la vitalità necessaria a proseguire con coraggio e speranza”.
Tra i settori con il maggior numero di cessazioni, anche il Fvg segue il trend nazionale, dunque i comparti con saldi più negativi risultano l’agricoltura, le costruzioni, le manifatture e il commercio, pur se sono quelle con le quantità più elevate.
In controtendenza, oltre a quelle giovani, anche le imprese straniere: delle 10.682 registrate, il 2012 ha visto 1.182 iscritte e 986 cancellate, con un saldo positivo di 200 unità.
24 gennaio 2013