Piazza Risorgimento sempre isolata, dimenticata nell’organizzazione di eventi in città. Per molto tempo si è sentito questo ritornello. Da inizio anno, però, la Pro Loco sta provando a rivitalizzare la zona, con le iniziative ‘La soffitta in piazza’ e ‘L’angolo del libro usato’, di scena l’ultima domenica del mese. Due manifestazioni che propongono la vendita di oggetti e libri di seconda mano. Saltato l’appuntamento di febbraio causa maltempo, c’è stata la seconda giornata a marzo. E se per le vie cittadine c’è stato un discreto movimento, non tutti i residenti hanno apprezzato l’iniziativa, specie in viale Trento, zona già in passato al centro di polemiche per il degrado.
L’accusa non è tanto (o non solo) all’iniziativa, quanto all’estensione nelle via limitrofe, cosa che ha portato all’occupazione dei parcheggi da parte delle bancarelle. Proprio per questo motivo, un cittadino ha scritto al Comune per manifestare il suo disappunto e chiedere di modificare la situazione in futuro.
Quartiere ghetto
“Il mercatino dell’usato – sostiene – è stato allargato alle strade limitrofe, compreso viale Trento. Per chi come me non possiede un garage e paga un abbonamento per il parcheggio sulle strisce blu si è creato il grave problema di trovare un posto, dovendolo cercare a chilometri dall’abitazione, con il conseguente guaio di trasporto di persone disabili e oggetti pesanti. Questo grave disservizio si aggiunge a quelli derivanti dai già troppi eventi cittadini di chiusura al traffico della zona e non ha valide motivazioni, dato che questo evento non porta certamente beneficio all’immagine e all’economia della città, ma si aggiunge allo stato di degrado del quartiere, ormai diventato un ghetto. Chiedo di tornare a occupare il solo piazzale Risorgimento, oppure di spostare l’evento in zone che non sacrifichino i parcheggi a pagamento dei residenti. Se non fosse possibile modificare la programmazione, chiedo che almeno siano assegnati ai residenti abbonati degli stalli alternativi nei parcheggi coperti Gsm, così come è stato fatto in occasione dell’Adunata degli Alpini”.
Dalla festa alla protesta il passo è breve.