Questa mattina si è tenuto un incontro tra Felipe, lo studente universitario che su Instagram aveva espresso il suo disagio per alcune frasi omofobe subite, e Gino Palumbo, il titolare della Campana d’Oro, il ristorante di piazza I Maggio, a Udine, all’interno del quale giovedì scorso era avvenuto lo ‘scambio di battute’ poi finito al centro delle cronache.
Al confronto chiarificatore hanno partecipato anche i dipendenti della pizzeria, la consigliera comunale dem Sara Rosso e il presidente di Arcigay Friuli, Luca Vida.
E’ emerso come alcuni atteggiamenti possano creare disagio e sofferenza, in quanto nascondono vere forme di violenza. “I giorni seguenti all’episodio, sono stati difficili per entrambe le parti a seguito della vasta eco mediatica”, hanno spiegato i protagonisti. “Proprio per trasformare un episodio spiacevole in un’occasione di crescita, è stata accolta la proposta lanciata da Felipe: un corso di formazione sul linguaggio inclusivo, incentrato sulle buone pratiche nell’accoglienza delle persone Lgbtqia+. Le lezioni saranno organizzate da Arcigay Friuli e parteciperà tutto lo staff della pizzeria”.
La Campana D’Oro diventerà, così, il primo locale di Udine (e non solo) a essere inclusivo e preparato sulle tematiche Lgbtqia+.
“Speriamo che questo possa essere il primo passo verso una società accogliente verso ogni forma di diversità”, si legge ancora nella nota congiunta. “Ci auguriamo che il felice epilogo di questa storia possa spronare le persone che subiscono violenza a denunciare l’accaduto rivolgendosi alle associazioni”, concludono. La speranza, infatti, è che altre realtà commerciali della regione richiedano lo stesso tipo di formazione per creare una società sempre più inclusiva e rispettosa di ogni persona.