Il fenomeno del traffico di cuccioli di razza, che riguarda indistintamente cani e gatti, è tristemente noto in tutta Italia, ma nella nostra regione, complice la presenza dei confini con Austria e Slovenia, sono numerosi i sequestri effettuati ogni anno. La via dei cuccioli, sotratti alle loro mamme troppo presto per essere rivenduti in Italia, attraversa l’Est Europa e transita attraverso il Fvg.
A sorvegliare questo tipo di traffico illecito c’è una rete speciale, che si chiama Biocrime. Si tratta di un progetto europeo di cui Regione è capofila, ed è nato per contrastare il commercio illegale di animali da compagnia, un’attività criminale e odiosa, ma anche pericolosa sotto il profilo sanitario, considerato che gli animali trafugati e trasportati illecitamente potrebbero anche provenire da aree infette e sono privi di qualsiasi controllo o accertamento sul loro stato di salute.
“Con il sostegno dei finanziamenti dell’Unione europea – spiega la Regione -, Biocrime ha avviato una proficua collaborazione transfrontaliera tra il Friuli Venezia Giulia, le regioni austriache della Carinzia, della Stiria e del Burgenland assieme alla provincia autonoma di Bolzano, tutte aree di transito e di destinazione per questo tipo di commercio illegale, che nasce soprattutto nei paesi dell’Europa orientale. Il progetto ha sviluppato un modello di cooperazione transfrontaliera tra Italia e Austria, riconosciuto come best practice dalla Comunità Europea, che coinvolge la sanità pubblica veterinaria, le Forze dell’Ordine e le Procure dei due paesi. Questo modello consente di realizzare una risposta coordinata e congiuntamente più efficiente a questa criticità e di ridurre significativamente il rischio di diffusione nella regione di malattie animali trasmissibili all’uomo, chiamate zoonosi”.
Più di 1.000 funzionari pubblici e delle Forze dell’Ordine provenienti da entrambi i paesi hanno partecipato ai programmi di formazione teorica e pratica organizzati da biocrime su temi quali la prevenzione sanitaria, la manipolazione degli animali e i rischi connessi alle malattie di origine animale, o zoonosi, che colpiscono gli esseri umani. Per agevolare il coordinamento transfrontaliero, è stata istituita una piattaforma web destinata ai funzionari pubblici e di polizia.
“Una parte importante degli sforzi del progetto poi – sottolinea la Regione -, si rivolge alla prevenzione del fenomeno e per questa ragione è stata avviata un’azione di sensibilizzazione sui potenziali fruitori di questo spregevole e pericoloso traffico di animali: le famiglie con giovani adolescenti desiderose di adottare un cucciolo, che più facilmente potrebbero diventare i destinatari finali di questo traffico illegale configurato dalle autorità come reato transnazionale di criminalità organizzata e alimentarlo così indirettamente”.
Nella foto un cucciolo di amstaff salvato dal commercio illegale grazie alla rete biocrime