Sempre più corregionali stanno scoprendo le bellezze del Friuli Venezia Giulia. Questo anche grazie ad un contributo regionale che li ha portati anche a pernottare in luoghi mai prima ipotizzati.
Stiamo parlando del voucher ‘TUReSTA in FVG’ introdotto nel 2021 – in periodo post-pandemico – dalla prima Giunta Fedriga per incentivare la vacanza ‘a km 0’. Una misura lungimirante e mirata, studiata ad hoc per la crescita delle aree a svantaggio socio-economico, come quelle montane, e per favorire il turismo delle città d’arte (capoluoghi e comuni Unesco) della regione.
Le strutture ricettive che hanno aderito all’iniziativa in due anni sono aumentate a 95: vanno dagli hotel a 4 stelle, ai rifugi, alle baite, agli alberghi diffusi.
Molti albergatori sperano ora che il contributo diventi strutturale e ci hanno confermato come il voucher sia riuscito ad attrare un nuovo flusso di turisti prima assente, formato da quei corregionali generalmente abituati a rientrare a casa dopo un’escursione o una gita culturale. Ne è convinta ad esempio la presidente di Federlaberghi Fvg, Paola Schneider, che ci ha confermato come anche nel suo hotel di Sauris circa il 30% degli ospiti abbia utilizzato l’incentivo regionale.
Il sogno, ci ha riferito la rappresentante di categoria, è che il contributo venga rinnovato, o quantomeno rimodulato per aiutare le famiglie con figli a carico. “Il TuResta funziona – sottolinea Schnerider – . Ha tempi di rimborso rapidi e una procedura tutto sommato semplice.
Il voucher – prosegue l’albergatrice – ha aumentato i pernottamenti in bassa stagione ed è riuscito a portare ospiti anche nelle strutture più piccoline e fuori mano, in quelle che generalmente anche in alta stagione non riescono a riempire le camere”.
E a conferma delle sue parole, Schneider dà un ulteriore elemento: “A far funzionare il contributo è stato più il passaparola tra i cittadini che la promozione in sé”. Un tam tam che ha certificato a tutti gli effetti il successo del voucher ‘TUReSTA’. GUARDA IL SERVIZIO VIDEO