Un piano per rendere ancora più sicura l’acqua potabile in Friuli e contenere ulteriormente il rischio-contaminazioni. Si chiama Water Safety Plan (Piano di sicurezza dell’acqua), non ancora legge italiana ma soltanto direttiva europea, la rivoluzione a tutela dei friulani in procinto di essere attuata a partire dal 2018 su precisa volontà di Cafc spa, una sorta di monitoraggio per prevenire emergenze individuando anche potenziali nuovi inquinanti. Ad annunciarlo il presidente Salvatore Benigno in occasione del convegno che si terrà sabato 7 dicembre, nella sede di viale Palmanova, dalle 9, che vedrà riuniti il consigliere regionale Vittorino Boem, presidente della IV Commissione consiliare, i vertici della Direzione centrale salute Fvg, l’Istituto superiore di Sanità, i rappresentanti degli Enti gestori del Servizio di sistema idrico integrato (Acquedotto Poiana, AcegasapsAmga di Trieste, Cap Holding Milano) e i ricercatori degli Atenei di Trieste e Milano.
L’obiettivo a cui punta il presidente Benigno è quello di estendere il protocollo di sicurezza su tutto il territorio regionale, lungo l’intera filiera idropotabile, grazie alla condivisione di un approccio condiviso fra gli Enti gestori presenti in Fvg anche tramite la società partecipata Friulab, specializzata nell’analisi della qualità delle acque. “L’adozione del Water Safety Plan consentirà di definire la tracciabilità dell’intera filiera idrica, dalle fonti di captazione fino al punto di consegna ai cittadini, identificando anche i potenziali ‘inquinanti emergenti’, ovvero quegli inquinanti che fino ad oggi non si cercano nelle acque, in quanto non ancora contemplati dalle leggi, eppure ugualmente rischiosi per l’uomo”, dichiara Benigno che aggiunge: “L’acqua è uno dei principali determinanti di salute, ed inoltre è considerato dalla legislazione al pari di un alimento e, pertanto, vanno adottate tutte le misure per assicurare la salubrità e l’integrità dell’alimento-acqua”. Cafc, in collaborazione con la società partecipata Friulab e in stretto accordo con l’Autorità sanitaria regionale, valuterà preventivamente qualsiasi fonte di inquinamento e in via precauzionale adotterà le soluzioni tecniche più efficaci.
“L’impegno di Cafc nel progetto che abbiamo fortemente voluto – dichiara Benigno – va nella direzione del miglioramento del livello di protezione della salute dell’uomo e dell’ambiente dai rischi di contaminanti emergenti per la tutela delle acque destinate al consumo umano nell’ambito del servizio idrico integrato”.
PROGRAMMA – Il convegno inizierà alle 9 di giovedì 7 dicembre con l’intervento del presidente Benigno e del consigliere regionale Boem, coadiuvato anche da Gabriella Trani, della Direzione Centrale alla Salute; interverranno il ricercatore dell’Istituto superiore Sanità Luca Lucentini, il docente Leonardo Salvemini (Università di Milano), Davide Chiuch per la Cap Holding Milano, Alessandro Patriarca, ingegnere dell’Acquedotto Poiana, Paola Martellossi per Friulab, l’ingegner Roberto Gasparetto (AcegasapsAmga Trieste) e il medico Fabrizio Natolino, responsabile scientifico dell’evento.