Un percorso partecipato transfrontaliero per affrontare i problemi dell’inquinamento, della tutela della salute e del territorio, a Gorizia e dintorni. Legambiente non ha dubbi: è questa l’unica strada per uscire dallo stallo che ormai da anni sta condizionando il lavoro in tema ambientale – il riferimento è soprattutto alla situazione della fonderia Livarna e a quella dell’Isonzo – nel capoluogo isontino.
Interventi ambientali
Ogni azione sembra infrangersi su quel confine che, forse, solo apparentemente non c’è più. “E’ fin troppo evidente che una realtà territoriale estesa e complessa, quale è quella della conurbazione di Gorizia, Nova Gorica e San Pietro, richiede una visione ambientale integrata visti i diversi problemi transfrontalieri come la Livarna, l’Isonzo, e altri ancora – fanno sapere dal comitato goriziano di Legambiente -. Deve essere pertanto costituito un tavolo permanente di Agenda 21 sovracomunale e transfrontaliero, in grado di mettere in contatto costantemente istituzioni, cittadini, associazioni e portatori di interesse in genere sui temi ambientali”.
Lo strumento potrebbe essere attivato anche attraverso la nuova (ma ormai consolidata) realtà del Gect Go, che riunisce proprio le municipalità di Gorizia, Nova Gorica e Sempeter Vrtojba.
respirare o soffocare?
Perché sono coinvolgimento della cittadinanza e chiarezza nell’informazione gli elementi oggi mancanti su questioni come quella delle emissioni maleodoranti (e inquinanti?) della fonderia Livarna. “Già a metà 2012 venne dato annuncio della conduzione di analisi congiunte fra l’Arpa e l’omologa slovena Arso, ma poi nulla si è più saputo – dice Legambiente -. E, nel frattempo, le esalazioni proseguono e sono tanto più forti nel periodo estivo”. Infatti, nelle ultime settimane a Gorizia sono tornate prepotentemente alla ribalta segnalazioni da parte dei residenti della zona nord (il Comune ha anche attivato un’apposita sezione sul proprio sito web), con l’incredibile ondata di caldo di questo mese di luglio che non ha facilitato le cose: tanti goriziani devono scegliere tra patire l’afa con le finestre chiuse o respirare, con le finestre aperte, anche l’odore nauseabondo che arriva dalla Livarna.