Alle 8.30 di questa mattina personale del Corpo Forestale dello Stato si è presentato al campo di Laibacco di Colloredo di Monte Albano, di proprietà dell’imprenditore agricolo Giorgio Fidenato, reo di aver seminato mais ogm (MON810).
“Come sempre, dopo la nuova semina a Colloredo e a Vivaro, mi sono autodenunciato all’Ersa – spiega Fidenato -. Il Corpo Forestale della Regione un paio di settimane fa ha effettuato un primo sopralluogo per verificare l’effettiva semina, mentre oggi è in corso una verifica del Corpo forestale dello Stato, che sta effettuando dei prelievi per compiere le analisi di rito”.
Nel campo sono stati effettuati numerosi prelievi e campionamenti. Il materiale sarà quindi analizzato in laboratorio, per accertare che si tratti di sementi transgeniche, come dichiarato da Fidenato, o no.
Progetto europeo Amiga che dà risalto al Friuli
“La semina effettuata quest’anno fa parte di una sperimentazione scientifica svolta con Amiga 2015 – racconta l’agricoltore pioniere delle semine di Mom810 in Fvg -. Il progetto è inserito all’interno della Rete europea per la biodiversità ed è finanziato dalla Comunità europea. La nostra realtà è stata contattata per entrare a far parte del progetto. Si tratta, insomma, di una sperimentazione che dà risalto al Friuli venezia Giulia a livello europeo”.
Come Galielo Galilei
“Attraverso i dati reali e scientifici noi andiamo avanti per la nostra strada. A volte sembra di essere come Galileo Galilei, ma non mollo la mia personale battaglia, che va avanti dal 2010. Mi sono fermato due anni perchè mi avevano sequestrato l’azienda e ho subito ripreso nel 2013, 2014 e continuo oggi, nel 2015”.
Divieto di semina illegittimo
“Ho allertato la Procura di Udine e quella di Pordenone – spiega – perchè secondo il mio punto di vista il decreto sul divieto di semina, scaduto il 12 gennaio 2015, è stato prorogato scorrettamente nel febbraio di quest’anno. La magistratura italiana dovrebbe rispettare il diritto europeo. Senza prove scientifiche riconosciute, si tratta di un abuso di potere alimentato da un’ideologia che rifiuta gli Ogm a prescinedere. Nel mondo da oltre vent’anni esistono le coltivazioni Ogm. In Europa in cinque Paesi è consentita la semina. Non si capisce perchè in Italia ciò non sia possibile.
Andrò avanti per la mia strada, come sempre. L’avvocato è clemente – dice scherzosamente Fidenato -, ma soprattutto crede nella causa e combatteremo ancora perchè crediamo nella nostra causa”.
Vedremo come andrà a finire stavolta, se dopo le verifiche di laboratorio effettuate sul materiale prelevato nei due appezzamenti coltivati con il mais Ogm, le Procure interessate procederanno con l’ordine di distruggere le coltivazioni.
Fidenato va avanti, imperterrito e fiero, per aprire la strada alle coltivazioni Ogm anche in Italia e, in primis, in Friuli Venezia Giulia.