Un arrampicatore sloveno, caduto malamente da una parete rocciosa, è stato soccorso questa mattina sulle Alpi Giulie a 1800 metri di quota. Si tratta di un capocordata di circa 30 anni, precipitato per 10 metri lungo lungo la parete del versante Nord di Cima del Vallone, nel gruppo dello Jof Fuart. L’alpinista era assicurato fortunatamente alla corda, ma a seguito del volo ha sbattuto violentemente contro una roccia rimediando ferite al volto e altri traumi.
Il compagno di cordata ha immediatamente chiamato il numero di emergenza NUE122, che ha attivato le squadre di soccorso della stazione di Cave del Predil, la Guardia di Finanza e l’elisoccorso regionale.
L’intervento è stato complesso a causa della posizione dell’alpinista. Dopo vari tentativi, un tecnico di elisoccorso è stato calato con una discesa controllata di 89 metri. Tuttavia, a causa di una sporgenza complicata, è stato necessario l’intervento di un secondo tecnico del soccorso alpino. Insieme, hanno spostato l’alpinista in una posizione più sicura per il recupero. Successivamente, i soccorritori si sono calati in corda doppia fino alla base della parete, dove sono stati recuperati da un elicottero decollato da Tolmezzo. L’intervento di salvataggio è durato dalle 11:00 alle 14:30.
Nel frattempo, un secondo intervento è stato effettuato nella zona dei laghi di Fusine, dove un escursionista triestino si è fratturato una mano durante la salita della ferrata Via della Vita. Anche in questo caso, l’elisoccorso regionale ha recuperato l’escursionista e i suoi compagni.