S’indaga a 360 gradi per chiarire le cause della morte di Rosetta Quaiattini, l’ex infermiera di 72 anni trovata carbonizzata all’interno della sua abitazione, in via Emilia 125, a Beivars. Il corpo della donna è stato trovato parzialmente carbonizzato, ma l’incendio potrebbe non essere stato un incidente.
La Procura di Udine ha disposto il sequestro dell’abitazione e, nei prossimi giorni, sarà eseguita anche l’autopsia. “Al momento – spiega il Procuratore capo Antonio De Nicolo – non abbiamo elementi che consentano di privilegiare un’ipotesi rispetto a un’altra. L’importante, in questa fase, è raccogliere con la massima cura e puntiglio tutti gli elementi sulla scena, vagliandoli meticolosamente”.
Ancora una volta, dunque, dinamica e circostanze della tragedia potrebbero trovare soluzione grazie alla tecnologia. Gli inquirenti, infatti, stanno concentrando la loro attenzione su tre aspetti. Il primo: il fatto che, stranamente, la zona incendiata della casa è quella nella quale è stato trovato il corpo. E il cadavere presenta ustioni in diverse zone.
Il secondo è legato all’eventuale presenza in casa o all’esterno di dispositivi di ripresa, sistemi di allarme. Insomma, qualcosa che possa aver rilevato o ripreso presenze anomale al momento dell’incendio. Toccherà al reparto della squadra rilievi dell’Arma dei carabinieri del comando provinciale di Udine riuscire a trovare qualche elemento utile alle indagini.
Infine, se veramente qualcuno è entrato nell’abitazione della signora Quaiattini, bisogna capire se stesse cercando qualcosa in quella casa o se non abbia sbagliato indirizzo e, quindi, volesse colpire un altro domicilio, dove era sicuro di trovare qualcosa di più sostanzioso.
Non a caso, sono stati sentiti vicini di casa e residenti in zona per raccogliere testimonianze e ulteriori dettagli.