Igiene, postazioni, persino il parcheggio. Manca tutto. Parlando del vetusto carcere goriziano di via Barzellini a Gorizia molto spesso ci si è soffermati, anche giustamente, nell’evidenziare le pessime condizioni nelle quali si trovano a dover vivere i detenuti. Come tutte le vicende, però, anche questa ha un rovescio della medaglia, e nello specifico parliamo delle condizioni di lavoro di chi i detenuti li deve sorvegliare. Gli agenti di sicurezza. E pure da questo punto di vista, la situazione è tutto fuorchè rosea.
Problemi di igiene
Lo hanno capito subito i rappresentanti della Uil Polizia Penitenziaria – il segretario Triveneto Leonardo Angiulli, il membro del direttivo regionale Umberto Carrano e la referente locale Patrizia Di Fiore – che nei giorni scorsi hanno effettuato un sopralluogo all’interno della struttura. I problemi sono tantissimi, dalle condizioni igieniche alla mancanza di servizi, dagli spazi angusti e dall’aspetto poco decoroso a un organico insufficiente. Fino al parcheggio.
Sì, anche la più banale delle richieste, per gli agenti di sicurezza del carcere di Gorizia (solo 31 in servizio al momento per 37 detenuti, spesso costretti a coprire più posizioni contemporaneamente) può apparire un lusso. La Uil Penitenziari l’ha fatto notare inviando una lettera, tra gli altri al sindaco di Gorizia Ettore Romoli e alla presidente della Regione Debora Serracchiani. I due sono stati invitati a visitare la casa circondariale per rendersi conto in prima persona delle condizioni di detenuti e agenti, e in particolare il primo cittadino è stato sollecitato ad intervenire dove può. Ovvero fornendo di un adeguato parcheggio la struttura, per rendere un po’ meno pesante il lavoro quotidiano del personale. “In diverse circostanze gli agenti sono stati sanzionati per divieto di sosta dalla Polizia Locale”, racconta Leonardo Angiulli nella sua lettera, spiegando come coloro che arrivano da fuori città sono costretti a partire da casa con larghissimo anticipo proprio in previsione del lungo tempo necessario per trovare un posto dove lasciare l’automobile.
Pericolo futuro
Di altra competenza, non certo riconducibile al Comune, questioni come quella della salubrità degli ambienti. Diversi locali del carcere, tra i quali la cucina dove vengono preparati i pasti, sono piedi di macchie d’umidità e muffa, e non risponderebbero, secondo i sindacati, ai più basilari requisiti di sicurezza. In tal senso la Uil Penitenziari starebbe pensando di coinvolgere pure l’Azienda sanitaria, chiedendo una visita in via Barzellini per verificare la situazione. E, a quel punto, potrebbero aprirsi nuovi interrogativi persino sull’agibilità, se non verranno al più presto finanziati e realizzati i lavori che mancano per rendere decorosa la casa circondariale.