“Ci aspettiamo che la priorità nell’agenda dell’ambasciatore italiano in Egitto sia l’accertamento della verità sulla vicenda di Regeni. Il bisogno di chiarire quello che è accaduto a Giulio non si è certamente assopito, ma è ancora altrettanto urgente come lo è stato da subito”. Il sindaco di Udine, Furio Honsell, interviene così sulla decisione del Governo italiano di riallacciare i rapporti diplomatici con l’Egitto rimandando l’ambasciatore al Cairo dopo oltre un anno di assenza.
“La battaglia per la verità sulla vicenda di Giulio Regeni è una battaglia di civiltà che va soprattutto a beneficio dei cittadini egiziani e di tutti i popoli oppressi – sottolinea Honsell –. L’auspicio è che questa decisione non segni un abbassamento dell’impegno dei Governi per accertare i fatti: questo gesto avrà un senso solo se al più presto emergerà veramente tutto il dramma della violenza perpetrata contro Giulio. Ecco perché come Comune continueremo a tenere i nostri striscioni a favore di Giulio nei palazzi comunali, così come in tanti altri luoghi simbolo di Udine, e porteremo presto in Consiglio comunale un’ulteriore mozione per rafforzare l’impegno della città affinché venga fatta piena luce su questa tragica vicenda”.
Il portavoce del ministero degli Esteri del Cairo, Ahmed Abou Zeid, in un’intervista alla tv privata Dream, ha ribadito l’impegno del’Egitto e la collaborazione fornita al Governo Italiano per fare luce sull’omicidio di Giulio Regeni. Zeid ha anche parlato anche dell’italiano arrestato a Hurghada e accusato di aver
provocato la morte di un ingegnere egiziano.
“C’è stata trasparenza totale nelle inchieste – ha detto – e ci sono contatti tra la procura generale egiziana e quella italiana”. Zeid ha anche rimproverato all’Italia il fatto che la morte di Giulio Regeni è stata trasformata in un caso politico, complicando il quadro generale e i rapporti con l’Egitto.
Sarebbe quindi da imputare a tutto ciò la mancata verità sui fatti intercorsi tra il 25 gennaio e i primi di febbraio, quando Giulio è stato trovato morto.
Il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, a Radio Radicale ha parlato dei nuovi sviluppi che interessano la vicenda dell’uccisione di Regeni ribadendo che “l’Italia deve continuare a
pretendere la verità” e che “non bisogna confondere la scelta di inviare il nostro ambasciatore con la ricerca della verità”.
Anche Matteo Salvini, leader della Lega Nord ha detto la sua, sottolineando che, vista l’amicizia che c’era tra Obama e Renzi, è evidente “che uno dei due mente”.