Fiducia di poter chiarire tutto e preoccupazione che la vicenda giudiziaria possa generare conseguenze immediate negative sull’azienda e i suoi dipendenti. È questo lo stato d’animo di Giuliano Vidoni, l’imprenditore posto agli arresti domiciliari per una vicenda di corruzione nell’Anas, secondo il suo legale Luca Ponti (nella foto).
“Nei suoi confronti l’accusa – spiega l’avvocato – è di corruzione, mentre le accuse più gravi, legate all’associazione per delinquere, mosse ai dirigenti Anas non lo riguardano minimamente”.
Secondo Ponti, poi, il fatto che Vidoni sia stato posto agli arresti domiciliari “milita a sostegno del fatto che, evidentemente, non c’è la particolare gravità sociale dei fatti contestatigli, che poi al momento opportuno saranno chiariti nei dettagli dallo stesso Vidoni”.
Nel frattempo, però, sempre secondo il legale udinese è importante garantire continuità operativa alla stessa azienda.
“Le preoccupazioni – chiarisce – sono che non si crei un battage attorno alla Vidoni, che possa avere dei riverberi dall’inchiesta a carico di una persona che la rappresenta storicamente, anche se non formalmente, e che si possa mettere a repentaglio un’impresa che lavora da anni con il pubblico, impiegando più di duecento persone, e che quindi ha diritto di avere dissociate le sue aspettative da quelle della persona fisica”.