I migranti restano al centro delle cronache udinesi. La prima notizia arriva dall’ex caserma Cavarzerani, dove una trentina di richiedenti asilo, accolti nel centro di accoglienza, da tre giorni aveva indetto uno sciopero della fame, per lamentare il ritardo con il quale vengono rilasciati i permessi di soggiorno. Intorno alle 14 di oggi – come conferma la Croce rossa di Udine – ha interrotto la protesta.
“Tre nostri operatori – spiega ancora Fabio Di Lenardo della Cri – hanno cercato nuovamente di spiegare i motivi per cui i documenti non possono essere rilasciati nell’immediato e che ogni azione da loro intrapresa avrebbe potuto incidere negativamente sulla decisione della Commissione Territoriale. Dopo alcuni minuti i richiedenti asilo hanno compreso la pericolosità del gesto per la loro salute (un ragazzo è stato accompagnato in Pronto Soccorso in quanto ha accusato un malore, ndr) e per il timore che il loro comportamento possa influire negativamente sull’iter di asilianti”.
“Gli Ospiti hanno voluto ribadire che nulla hanno da sollevare nei confronti di chi li ospita e dello Stato italiano e hanno finalmente compreso che l’alto numero di richiedenti asilo ritarda le procedure previste”. Durante i tre giorni di protesta non sono stati rilevati comportamenti o gesti pericolosi.
Retate in centro città
L’altra notizia arriva, invece, dal centro di Udine, dove questo pomeriggio alcune Volanti della Polizia sono intervenute a più riprese nel tentativo di far allontanare alcuni gruppi di migranti dai loro abituali punti di ritrovo, quelli dotati di wi-fi gratuito. Con una serie di retate, gli agenti hanno invitato i profughi ad allontanarsi da alcune zone, in particolare da piazza Venerio, dove era in corso l’inaugurazione dell’istallazione Radure dell’architetto Stefano Boeri.
L’operazione si è rivelata inutile, dal momento che i migranti, poco dopo essere stati allontanati, sono puntualmente ritornati al loro posto.