Cento anni fa, a Pola, Nazario Sauro, nato a Capodistria quando l’Istria era ancora parte dell’Austria-Ungheria da genitori di origini romane, veniva ucciso. Oggi, in occasione del triste anniversario, il presidente della repullica Sergio Mattarella gli ha edicato un pensiero.
«Ricorrono oggi i cento anni dell’uccisione a Pola, in esecuzione della pena capitale, di Nazario Sauro, Ufficiale della Marina e figura tra le più eminenti dell’irredentismo italiano. La memoria della Grande Guerra fratricida in Europa resta un monito per le generazioni e, in particolare, per quelle più giovani che si affacciano ora alla vita e alla società. In un tornante così tragico della storia, Nazario Sauro, Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria, riuscì a impersonare e a dare forza ai valori nazionali, divenendo egli stesso – con coraggio, intelligenza e dedizione fino al sacrificio della propria vita – un costruttore e un simbolo dell’unità del popolo italiano.
La Repubblica gli rende onore, per le virtù che seppe mostrare in momenti difficili ed eroici, sorretto da un ideale patriottico intriso da profondi sentimenti di giustizia, di libertà, di solidarietà, in un tempo in cui la nazione italiana si stava ricongiungendo e formando.
Nazario Sauro ha lasciato alla moglie e al figlio maggiore due struggenti lettere d’amore, che testimoniano tutta l’umanità della sua scelta di vita per l’Italia. Ha affrontato la morte a testa alta, così come aveva sempre affrontato le ardite missioni militari che gli venivano assegnate.
E’ stato un grande italiano – ha consluso mattarella -, il cui sacrificio è parte delle fondamenta della nostra casa comune, che oggi può finalmente sorreggersi su una cultura di cooperazione e di pace nel continente europeo».