Sono circa 150 i migranti rintracciati dalle 3 di questa notte e fino al tardo pomeriggio da Carabinieri, Polizia di Stato, Polizia Stradale e Polizia Ferroviaria lungo l’autostrada A23, tra Gemona, Buja, Osoppo e, a scendere, fino a Udine.
Sono stati trovati tutti a piedi, probabilmente scaricati poco prima da mezzi pesanti i cui conducenti sono riusciti a dileguarsi.
Si tratta di cittadini pakistani e del Bangladesh, maggiorenni, in buono stato di salute. Sono stati portati tutti all’ex Caserma Cavarzerani di Udine, per triage e quarantena.
Si tratta del numero più alto di migranti rintracciato nella zona collinare e dell’Alto Friuli.
LA POLITICA S’INFIAMMA
“Da un lato il Governo declassa il Fvg dalla zona gialla a quella arancione, chiedendo ai cittadini e agli esercenti nuovi pesantissimi sacrifici, dall’altro lascia, senza muovere un dito, che il nostro territorio torni a essere travolto dalla massiccia ondata di arrivi proveniente dalla rotta balcanica, esponendo così i cittadini a rischi legati non solo alla salute ma anche alla sicurezza”, dichiara l’Assessore alla sicurezza del Comune di Udine Alessandro Ciani.
“E meno male che il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese aveva annunciato, durante la sua visita a Trieste, interventi tesi a risolvere il problema. Visti i risultati c’è da domandarsi se si tratti più d’incapacità o di disinteresse, ma poco cambia; quello che è certo è che questo Governo, abbandonando i territori a sé stessi nella gestione dei flussi migratori, dovrà prendersi la responsabilità delle conseguenze della propria assenza”, conclude Ciani.
“Il Governo, inflessibile sugli spostamenti degli italiani, chiude volentieri un occhio quando si tratta dei migranti che quotidianamente attraversano irregolarmente il confine, aggirando ogni tipo di controllo anche sanitario per poi spostarsi tranquillamente da un comune all’altro, mettendo così a rischio la salute e la sicurezza dei cittadini del Friuli Venezia Giulia. Ci chiediamo ironicamente se il Governo abbia previsto per i migranti un modulo specifico di autocertificazione, ma ben sappiamo che questa regola vale solo per i nostri concittadini”, evidenzia il capogruppo della Lega, Mauro Bordin, esprimendo “forte preoccupazione per l’arrivo di ottanta migranti scaricati nella notte tra il casello autostradale di Gemona e Udine e che si aggiungono ai numerosi rintracci delle scorse settimane”.
“I cittadini, vincolati a spostarsi all’interno dei propri comuni di residenza, si sono dimostrati rispettosi delle regole imposte dal colore arancione con cui il Governo ha scelto di dipingere la nostra Regione. È paradossale – commenta l’esponente della Lega – come, da un lato si chieda ai cittadini e alle imprese un sacrificio che in questo momento eccede i dati oggettivi del territorio, e dall’altro il Governo non faccia nulla per controllare efficacemente i confini, consentendo l’ingresso indiscriminato di migranti che entrano in Fvg dopo aver attraversato molti paesi dei Balcani ad alto rischio sanitario”.
“Le Forze dell’Ordine e il personale sanitario che soccorrono i migranti e gestiscono il gravoso problema della collocazione, sono i più esposti al rischio contagio. È una situazione – aggiunge Bordin – che ci preoccupa particolarmente per le famiglie degli operatori coinvolti che hanno espresso il loro disagio in più occasioni”.
“In mezzo alla pandemia non possiamo accettare che il Governo giallorosso persegua una politica migratoria caratterizzata da cecità rispetto a una grande emergenza che si vuole derubricare. È necessario – conclude il leghista – intensificare la vigilanza anche nelle strutture che ospitano migranti per impedire uscite non autorizzate che espongono ulteriormente la popolazione a rischi sanitari”.
“La Lega, che continua a pensare di essere la cassa di risonanza del popolo, sta perdendo il senso della realtà. Il capogruppo Bordin, con un’ironia fuori luogo, insiste a parlare di migranti come untori, mentre purtroppo molte famiglie si trovano ad affrontare la tragica esperienza della gestione del Covid tra contagi, decessi, parenti chiusi nelle case di riposo o famigliari che operano nel sistema sanitario regionale. Se il partito che governa il Fvg vuole dimostrare vicinanza ai cittadini, smetta di usare ormai poco credibili specchietti per le allodole e si dia da fare per tutelare la loro salute”, afferma in una nota la consigliera regionale del Pd, Chiara Da Giau commentando le dichiarazioni del capogruppo della Lega, Mauro Bordin in merito al rintraccio di migranti scaricati nella scorsa notte sull’autostrada A23.
“Il rischio per le nostre comunità – evidenzia Da Giau – oggi è purtroppo rappresentato dai troppi nuovi positivi giornalieri per i quali non si riescono a ricostruire catena e origine del contagio, dalle troppe persone che non ricevono sufficiente assistenza a casa, oltre che dai troppi ospiti positivi delle case di riposo non più isolabili dagli altri perché i posti nelle Rsa Covid sono finiti. E ancora dagli ospedali che, quotidianamente, vedono sospese le loro attività ordinarie per far posto ai pazienti Covid, mettendo a rischio tutti coloro che soffrono di altre patologie”.
“In una situazione del genere – conclude la dem – responsabilità vorrebbe che si pensasse a salvare le persone, non il proprio consenso”.