In quelle stanze, gli uffici di quartiere e le attività dedicate a chi abita in quella ‘fetta’ di città proprio non riescono a starci. La coperta è corta: se si fa largo agli sportelli, manca lo spazio per la gente. E viceversa. Stiamo parlando della sede della ex settima Circoscrizione, che ‘serve’ uno dei più vasti e popolati (in tutto 24mila persone, un quarto della città) territori del Comune di Udine. Per Monica Paviotti, consigliere comunale del Pd delegata per l’Ancona e Chiavris (che, assieme a Paderno e via Colugna affidati a Michele Vicario e Beivars, Godia e Sant’Osvaldo a Mario Canciani, compongono la Circoscrizione), trovare finalmente una soluzione per la sede è questione di primaria importanza. “Da una parte – dice Paviotti – gli spazi sono vecchi. Basti pensare che a febbraio, a causa delle piogge, l’edificio è stato dichiarato inagibile e, sia la parrocchia proprietaria dell’immobile, sia il Comune, sono dovuti intervenire. Solo a maggio, a qualche mese dalla nomina, io e i miei colleghi abbiamo potuto entrare e metterci a disposizione degli abitanti”.
Incontri quasi impossibili
“Dall’altra – continua la delegata – quelle stanze sono piccole. Per gli incontri c’è solo un locale che può contenere al massimo 15-20 persone. Non a caso, per discutere della questione di via Cantore, siamo stati costretti a tenere l’assemblea pubblica al bar. Lo stesso è accaduto per la mostra di ceramica Raku che si inaugurerà in ottobre: il gruppo di artisti che la organizza ci hanno chiesto lo spazio e avremmo voluto fare l’allestimento qui. E, invece, abbiamo dovuto rivolgerci al museo etnografico. Mi piacerebbe dare spazio alle iniziative culturali che provengono dalle associazioni e dai privati di questo territorio, particolarmente vitale, e poter organizzare attività per i giovani e gli anziani del quartiere. Certo, in estate ‘approfittiamo’ del Parco Brun di viale Vat, soprattutto ora che è stato aperto il chiosco, o dell’area verde di via Colugna per il cinema, il teatro e il ludobus. In inverno, però, queste possibilità vengono a mancare. E, comunque, anche la biblioteca circoscrizionale risulta sacrificata”.
In ricognizione
Per risolvere il problema, nell’ultima seduta, il Consiglio ha approvato un Ordine del giorno, proposto proprio da Paviotti, che impegna l’esecutivo a trovare una soluzione. “Insomma – spiega la consigliera -, il nostro intento è di individuare (non è escluso un accordo con la parrocchia) o una sala da 50-70 posti o stanze per il centro civico, ovvero per gli sportelli sul territorio. Abbiamo cominciato, assieme agli uffici, una ricognizione degli spazi di proprietà comunale, ma per ora quelli visitati risultano troppo piccoli e, comunque, non sono immediatamente disponibili. A mettere il bastone tra le ruote c’è anche il patto di stabilità: sistemare nuovi locali costa ed è difficile trovare le disponibilità finanziarie”.
Nodi viari
Sul lato delle richieste della gente del quartiere, il problema più sentito è quello della viabilità. “Ci sono diverse richieste – conclude Paviotti – per mettere in sicurezza le intersezioni di viale Tricesimo con le vie Montello e Piemonte e la messa in sicurezza dell’incrocio di via Alba, dove quotidianamente si formano code. Inoltre, è stato chiesto di concedere la sosta davanti alla Carducci nelle ore di entrata e uscita dalla scuola per le auto dei genitori (per la polizia locale, non ci sarebbero ostacoli) e dei rallentatori in prossimità della Marconi per mettere in sicurezza l’attraversamento della strada. Infine, ci sono in ballo due ipotesi: trasformare da ciclabile in ciclopedonale il tratto che va dall’edicola di Chiavris al Parco Brun e mettere il disco orario nei posteggi di viale Volontari della Libertà, dove capita che qualche vettura occupi gli stalli anche per diversi giorni di fila. Ciò garantirebbe una rivitalizzazione del commercio della zona e la proposta è stata ben accolta dalla maggior parte degli operatori da me sentiti”.