Sono almeno una decina i casi di circoncisione su bambini di meno di 6 anni effettuati “ a domicilio” da una donna nigeriana senza abilitazione e in ambienti non idonei. La donna, A.C.A. di 45 anni, residente in provincia di Treviso, è stata denunciata dalla Polizia alla Procura per esercizio abusivo della professione medica. La donna non è nuova a questi reati perché già condannata per analoghi casi nel trevigiano.
A condurre le indagini è stata la Digos di Udine, che ha ricostruito finora una decina di casi negli ultimi mesi. Nel corso della perquisizione eseguita recentemente nell’abitazione della donna è stato rinvenuto e sequestrato il materiale sanitario utilizzato per praticare le circoncisioni (nella foto).
Avviate a seguito di una segnalazione, le indagini della Digos hanno consentito di accertare che la donna avrebbe eseguito le circoncisioni a bambini di età prescolare, figli di coppie di origini mediorientali o africane, sia presso i loro domicili, sia presso la moschea di via Marano a Udine.
I genitori avrebbero contattato la donna attraverso il passaparola, pagando anche 180 euro a intervento, convinti che la pratica fosse lecita. La circoncisione, molto diffusa in alcune culture, è infatti consentita purché eseguita in idonei locali sanitari da persona abilitata alla professione medica.
Circoncisioni clandestine nella moschea di Udine
Una decina i casi effettuati su bambini di meno di 6 anni
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