“Se in piazza Risorgimento o altrove si verificano assembramenti e bivacchi che impediscono di rendere pienamente fruibile, tranquilla e vivibile la città, è giusto intervenire per riportare decoro e restituirla ai cittadini. Questi sono i veri diritti di tutti, per tutelare i quali i pordenonesi ci hanno scelto. E noi li tuteleremo con buona pace delle segreterie Pd e dei suoi alleati”. Così il sindaco di Pordenone, Alessandro Ciriani difende l’ ‘operazione decoro’ e risponde agli attacchi dell’opposizione sulla questione profughi e wi-fi. “Almeno una volta difendevano la classe operaia – affonda – ora il loro nuovo totem è il wi-fi libero per i profughi, anche a costo di negare il diritto alle famiglie di vivere i parchi e le piazze della città”.
“Stanno conducendo una battaglia tutta ideologica – prosegue – strumentale e pretestuosa. La dimostrazione? Se il loro sindaco Honsell a Udine spegne il wi-fi per gli stessi nostri motivi va tutto bene, se lo facciamo noi siamo beceri e populisti. La solita doppia morale che li scredita. Li capisco. Dopo anni di inerzia alla guida della città sono infastiditi da chi prende in una settimana le decisioni che loro non hanno preso in cinque anni”.
Ma Ciriani solleva anche un’altra questione. “I profughi continuano ad arrivare a Pordenone, e altri ne arriveranno, anche perché sono attratti dalle informazioni fornite sui social della Rete solidale che spiega loro come arrivare qui, cosa devono fare per accreditarsi ed essere riconosciuti. Una vera vergogna perché così si portano qui anche i profughi che non dovrebbero arrivare, visto che noi dovremmo gestire solo quelli inviati dal Ministero. In questo modo alimentano il caos totale e il rischio è quello di veder cambiati i connotati di una città. Questo è inaccettabile, anche perchè noi abbiamo le mani legate e stiamo facendo il possibile con gli strumenti che abbiamo a disposzione”.
Il sindaco poi, precisa la questione wi-fi: “Chiariamolo per l’ennesisma volta, e spero definitivamente: verrà momentaneamente e sperimentalmente disattivato per evitare bivacchi e assembramenti in attesa di stabilire come e dove riattivarlo. Una decisione adottata, lo sottolineo, avvisando il prefetto e registrando peraltro il suo consenso. E diciamolo fuori dai denti – continua – il wi-fi che si fanno vanto di avere attivato, una delle poche cose che hanno fatto a Pordenone, non funziona bene. In ogni caso stiamo già studiando le modalità per ripristinarlo, contemperando le esigenze di chi lo usa con il primario diritto alla sicurezza e al decoro di piazze e parchi. O ci siamo dimenticati – rimarca – che poche settimane fa tutti si sono scandalizzati perché i profughi, attratti dal wi-fi libero in zona ex Fiera, filmavano le ragazzine in palestra?”.
“La finiscano anche con le ridicole e nemmeno tanto velate accuse di razzismo. A pochi giorni dall’insediamento ci stiamo impegnando anche sul fronte dell’aiuto ai profughi e in generale ai bisognosi, dando al contempo regole e solidarietà. Ciò che loro non sono stati mai in grado di fare” conclude.
Inatto in mattinata la Polizia Locale su segnalazione, è intervenuta presso il palazzetto dello Sport in via Interna per verificare le condizioni igienico sanitarie del luogo a causa di un accampamento di profughi . Il sopraluogo ha evidenziato lo stato di degrado e di incuria in cui versava la struttura pubblica cittadina e dopo una approfondita verifica dello stato di fatto, sono state intraprese le operazioni di pulizia.
“Ci troviamo di fronte ad un’emergenza continua – commenta l’Assessore alla sicurezza Emanuele Loperfido – in cui le Amministrazioni Locali sono costrette, con uomini e risorse limitate, a gestire un flusso migratorio che se non disciplinato con fermezza e rigore già ai confini, rischia di mettere in difficoltà la piena vivibilità della città. Questa situazione inoltre è aggravata dal fatto che l’attivismo di una rete solidale sostenuta da una quarantina sodalizi sul territorio, si fa carico di “invitare“ i profughi a Pordenone (c’è anche un sito dedicato con notizie utili, – numeri di telefono, ubicazione della Questura, associazioni di sostegno…- ), ma riversando però sulla collettività gli aspetti logistici legati all’ospitalità”.
Sul luogo dell’intervento è stata accertata la presenza di alcuni soggetti che stazionavano (anche nottetempo) sulle scale esterne del Forum, comportamenti che contrastano con l’ordinanza che vieta il bivacco. Le forze dell’ordine quindi, han dovuto applicare la legge previste delle norme vigenti. Sono stati sequestri di materiali utilizzati per l’accampamento improvvisato, consentendo così l’attività finalizzata al ripristino del decoro del luogo pubblico.
Successivamente all’ingresso del Comune si è formato un assembramento di persone che rivendicavano la restituzione di alcuni beni personali, che potranno essere restituiti dimostrando di esserne i legittimi proprietari.
Inoltre la Giunta ha deliberato il blocco temporaneo e sperimentale del wi-fi, mantenendo tuttavia attivo il segnale in Biblioteca civica per supportare gli studenti in questo periodo di esami e mantenere il servizio ai frequentatori della struttura culturale.