In Fvg il clima ha decisamente cambiato pelle. Che la situazione rispetto al passato sia parecchio cambiata è evidente dai dati del report dell’Osservatorio meteorologico regionale dell’Arpa dedicato al riepilogo meteo-climatico del 2015. Anno nel quale la temperatura media è stata molto elevata in tutta la regione: sulla pianura si è attestata fra 14 ° e 15 °C, sulla costa fra 15 e 16 °C. Rispetto alla media dell’ ultimo ventennio (1995-2014), l’anomalia è stata molto marcata: da 0,6 a 1 °C in più in pianura e sulla costa e ancora maggiore sulle zone montuose, in particolare in quota, dove ha raggiunto i 2 °C. Dati che confermano il trend del 2014 e fanno sì che l’ultimo biennio sia stato quello più caldo dei precedenti cento anni.
Bollenti spiriti
Nell’anno appena concluso le temperature estive sono risultate molto elevate: si sono registrate 5 ondate di calore e nuovi record di temperatura massima estiva, con oltre 40 °C misurati in alcune località di pianura (il 22 luglio a Gradisca d’Isonzo 40,2 °C; a Vacile 40,9 °C). Pazzie anche sui monti. Sopra i 1.600 metri di quota, a causa dell’andamento termico estremamente caldo registrato a dicembre e a novembre, il 2015 è stato probabilmente l’anno più caldo almeno dal 1915.
Anche prendendo in considerazione solo l’ultimo decennio, in tutte le zone della regione le temperature medie mensili di luglio risultano decisamente elevate. Da notare come, salendo in quota, anche la temperatura media di novembre, e ancor più di dicembre, sia risultata particolarmente elevata: sul monte Zoncolan nell’ultimo mese dell’anno l’anomalia positiva è stata di ben 7 °C. L’andamento delle piogge si è rivelato nella norma da gennaio a ottobre. Sono però completamente mancate quelle di novembre e dicembre, usualmente abbondanti. Di contro non ci sono state precipitazioni molto intense, come quelle del 14 settembre, quando in molte località si sono rilevate piogge tra i 150 e i 200 millimetri, con un record di 224 a Coritis, in Val Resia.
Raffiche da record
La stagione invernale 2014-2015 sotto il punto di vista nivologico è stata decisamente sottotono, specie se confrontata con le ultime due, sia per quanto riguarda la quantità di neve caduta, sia per gli spessori misurati al suolo. La carenza maggiore si è avuta sulle Prealpi e sulle Alpi Carniche; solo le Alpi Giulie hanno visto quantità maggiori, ma comunque sempre sotto la media degli ultimi 30anni. Per quanto riguarda il vento, sono stati contati 34 giorni in cui una o più stazioni hanno registrato raffiche superiori ai 100 km/h. A Trieste ci sono stati 27 giorni di Bora con picchi molto intensi. In particolare il 5 febbraio, quando sono stati toccati i 156 chilometri orari. Cifre alle quali bisognerà fare l’abitudine.