Nessuna zona rossa locale, ma tamponi di massa, seguendo il modello dell’Alto Adige, per circa 6.700 cittadini di sei comuni, tra giovedì e venerdì. Si tratta di piccole realtà come Claut, Castelnovo del Friuli, Dolegna del Collio, Paularo, Socchieve e Sutrio. Saranno esclusi dall’attività di screening, dunque, alcuni dei paesi che erano stati indicati inizialmente come ‘papabili’ per eventuali misure restrittive; tra questi Forni Avoltri, Tolmezzo, Verzegnis, Nimis, Tarcento, San Leonardo, Prepotto, Cavasso Nuovo e Carlino.
Alle 18 di oggi i sindaci dei sei Comuni interesati sono stati avvisati dal presidente Fedriga e dal vice Riccardi in una riunione in streaming.
“Si tratta di una goccia nell’oceano”, commenta scettico il sindaco di Dolegna del Collio, Carlo Comis. “Essendo il nostro un territorio di passaggio, con cittadini che entrano ed escono dal comune, il virus rimane in circolazione. Inoltre il nostro – tanto per fare un esempio – è un paese molto vasto e con pochissimi abitanti, quindi siamo già isolati di nostro”.
“I numeri delle ultime settimane parlano in maniera molto chiara”, ammonisce il primo cittadino. “I casi stanno aumentando a livello regionale. Nel nostro comune, invece, i contagi sono fermi da una settimana a 5 casi. Quattro di questi sono emersi in due abitazioni. Due positività hanno colpito due coniugi, le altre due afferiscono a un padre e a una figlia”, spiega il primo cittadino, prima di concludere con un rammarico: “Forse aveva e ha più senso attuare una zona rossa generalizzata su tutta la regione. Questo screening non credo servirà a molto”.